Consiglio comunale:
c'è il rebus commissioni
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Era il 4 ottobre la data indicata dal presidente del Consiglio Luciano Pizzetti per la consegna dei nominativi, da parte dei capigruppo, da inserire nelle commissioni consigliari che andranno a completare lo scacchiere della nuova amministrazione comunale. Sei in tutto, più la Vigilanza, l’unica la cui presidenza spetta alla minoranza.
Formalmente i presidenti e i vice sono eletti dai componenti della commissione nella riunione di insediamento, ma ovviamente i soggetti su cui convergere sono concordati dalle forze politiche ben prima e in questi giorni è anche su questo che si sono concentrati gli incontri tra le componenti dei due schieramenti. Nel centrosinistra si sarebbe deciso che tre presidenze vadano al Pd e una ciascuna alle altre componenti della coalizione: lista Fare Nuova Cremona Attiva, Cremona sei Tu e Sinistra per Cremona Energia Civile.
Più complicata le scelta dei vicepresidenti che spetta alla minoranza, composta da centrodestra e dai due monogruppi di Maria Vittoria Ceraso e Paola Tacchini. Per Fratelli d’Italia è un fine settimana complicato in vista del coordinamento provinciale che si terrà lunedì alla presenza anche del coordinatore regionale Carlo Maccari. Il terremoto suscitato in settimana dalle dichiarazioni dei segretari di Lega, Forza Italia e Udc in merito al presunto tradimento nelle recenti elezioni provinciali, ha raggelato i rapporti tra le varie componenti del centrodestra. Ma anche all’interno dello stesso partito della Meloni ci sono tensioni che in parte si trascinano fin dalla scelta del candidato sindaco, poi caduta su Alessandro Portesani. Quello stesso Portesani che in consiglio comunale sta conducendo personalmente una politica molto aggressiva verso l’amministrazione Virgilio, distinguendosi dal resto della coalizione.
Nessuno tra i consiglieri di Fratelli d’Italia ha più parlato in pubblico da una settimana, restano però le bordate del senatore Ancorotti che ha parlato di gestione del partito come fosse una bocciofila e il comunicato teso verso il recupero di una compattezza nel partito del coordinatore provinciale Ventura.
Il primo banco di prova per una ritrovata unità sarà appunto la scelta dei componenti delle commissioni e in particolare della presidenza della Vigilanza. Pare che gli accordi, finora, prevedessero che sarebbe andata a un consigliere di Fratelli d’Italia, il gruppo più numeroso. Ma a questo punto, con la rottura non ancora ricucita tra gli alleati, tutto è possibile.
Ancora pochi giorni per trovare l’accordo. L’11 ottobre le commissioni dovrebbero essere convocate.
Giuliana Biagi