Stroppa: "Ripartire dal carattere
del secondo tempo di Brescia"
Obiettivo rialzare la testa. La Cremonese domani contro il Bari non può sbagliare. I grigiorossi sono reduci dalla brutta sconfitta rimediata contro il Brescia, con tre gol presi in un primo tempo da incubo. La squadra di Giovanni Stroppa non ha sicuramente trascorso una bella settimana dopo il ko del Rigamonti, perché i malumori post derby sono stati tanti, soprattutto da parte della piazza, che non si aspettava una prestazione del genere. Contro il Bari, quindi, la Cremo dovrà cercare di vincere e convincere. Nel senso che oltre ai tre punti servirà anche una prova d’orgoglio e di carattere, che riesca a cancellare il ricordo del brutto primo tempo offerto nel derby. Dopo sette giornate le sconfitte sono già tre. Troppe per una squadra costruita per puntare alla promozione in Serie A.
Com’è il clima dopo la partita di Brescia? Si aspetta una reazione?
“La reazione dei giocatori c’è stata – dichiara Stroppa – e quindi la settimana è andata benissimo. Mi aspettavo un’interpretazione degli allenamenti diversa, anche se l’impegno non è mai mancato. Il primo tempo di Brescia ci ha rotto le scatole, sono contento che i ragazzi abbiano percepito subito la risposta sul campo nel secondo tempo e su quella falsariga abbiamo lavorato nel modo migliore. Domani mi aspetto quindi la stessa cattiveria agonistica, lo stesso atteggiamento e la stessa attenzione perché quella di domani è una partita difficile contro un avversario difficile. Lo sarà anche nei duelli, che potranno fare la differenza al pari dell’aspetto tecnico. Non dovremo concedere nulla gratuitamente: la partita di Brescia, oltre alla mancata cattiveria nel primo tempo, ha mostrato errori banali che ci sono costati a caro prezzo”.
Ha visto similitudini tra la sconfitta di Cosenza e la serata di Brescia?
“No. A Cosenza eravamo ancora in precampionato, ci sono state tante situazioni negative tutte insieme e la prestazione non è stata bella dal punto di vista tecnico. Con il Brescia abbiamo avuto più occasioni noi, anche se nel primo tempo abbiamo pagato quanto non siamo riusciti a fare. Mi tengo la reazione del secondo tempo, che è stata eccellente”.
Come mai la squadra non riesce ad esprimere le sue potenzialità?
“L’inserimento dei nuovi è stato un fattore, a sprazzi abbiamo mostrato cose importanti. L’unica cosa che posso dire è che siamo in linea con quella che poteva essere una progressione di lavori e prestazioni. Con i se e con i ma non si fa nulla, ma vincere a Brescia ci avrebbe portato al secondo posto. Dobbiamo riconcentrarci, fare le cose per bene e non commettere errori, per esempio sotto porta, che l’anno scorso ci sono costati il campionato nonostante grandi prestazioni. Bisogna migliorare e livellare sotto tutti gli aspetti, a partire da quello caratteriale che contro il Brescia è mancato. Non me lo spiego, ma me ne prendo la responsabilità. Dobbiamo scendere in campo con un piglio diverso, facendo più gli ‘operai’, sporcandoci le mani come ha detto Conte. Facciamolo, poi vedremo se le qualità emergeranno o meno. Dobbiamo imparare a fare quel tipo di partita: così le cose verranno più facili”.
Il Bari è un lontano parente di quello visto in Coppa e al momento è reduce da cinque risultati utili di fila…
“Ha preso un’identità forte, ha tanti cambi e davanti è pericoloso. Lavora a uomo a tutto campo, sarà una partita di duelli”.
Ad inizio campionato avrebbe messo in conto che ci sarebbero potuti essere incidenti di percorso?
“L’avrei messo in conto, ma non me lo sarei mai aspettato. Ma siamo comunque ad una partita dal secondo posto, quindi se stiamo a frustrarci e vedere solo le cose negative non andiamo da nessuna parte. Chiaramente dobbiamo migliorare e continuare a lavorare. Solo il lavoro ci farà capire se la distanza è colmabile con poco, ma la squadra è lì: una vittoria a Brescia ci avrebbe portato al secondo posto e non saremmo stati qui a frustrarci”.
Quando la Cremo fatica a centrocampo, fatica tutta la squadra. Cosa ne pensa?
“Non sono d’accordo, anche se il centrocampo è il cuore delle partite e la zona in cui si decidono. Noi abbiamo sempre dominato in quella parte di campo, il Brescia ha approfittato dei nostri errori. Se avessimo fatto meglio non avrebbero avuto quelle occasioni. Il Brescia non ha mai giocato, scavalcava continuamente la metà campo. A livello generico bisogna sicuramente migliorare, essere più dominanti e cattivi nei duelli. Torno sempre sul discorso di fare un certo tipo di prestazioni, con l’elmetto in testa, per poi eventualmente far uscire la qualità. Ora è fondamentale l’aspetto caratteriale: se abbiamo un obiettivo dobbiamo andarcelo a prendere, il campionato è livellato verso l’alto e nessuno ti regala niente. Bisogna mostrare qualcosa in più, che deve arrivare da ciò che abbiamo dentro”.
Gli errori in fase di impostazione sono dovuti alla forte pressione del Brescia o al continuo possesso che caratterizza lo stile di gioco della Cremo?
“Non voglio parlare di singoli, ci sono stati errori tecnici e di valutazione. Ma quella è la nostra forza, che ci ha permesso di fare i punti che abbiamo fatto. Al contrario, bisogna farlo meglio. La palla di Collocolo, per esempio, non è costruzione dal basso perché si trovava oltre la metà campo. Serviva gestire meglio la superiorità numerica, un atteggiamento diverso. Abbiamo pagato un episodio, ma non c’entra con quella che può essere l’idea di gioco”.
Ci saranno assenti domani?
“Castagnetti non ci sarà, rientrano Ravanelli e Lochoshvili. Johnsen ha ricevuto un colpo alla costola con il Brescia e quindi non sarà convocato. Vedremo se riusciremo a recuperarlo subito dopo la sosta”.
Vandeputte e Buonaiuto sono entrati molto bene con il Brescia. Potremmo vederli in campo insieme?
“Ero certo che chiunque sarebbe entrato a Brescia avrebbe fatto bene, hanno dato una scossa sotto tutti gli aspetti. Devo capire se schierare Buonaiuto dall’inizio o farlo subentrare, ha fatto 25 minuti di livello e si allena benissimo, valuterò fino a domani”.
Potremmo vedere Vandeputte quinto di centrocampo a sinistra?
“In questo momento mi sembrerebbe forzato, non ha il motore per giocare lì. Può fare invece l’esterno a sinistra, a volte dentro al campo e a volte più aperto come fatto a Brescia e Catanzaro. Mi sembra limitante farlo giocare a tutta fascia”.
Tanti avversari sfruttano l’assetto molto avanzato della Cremonese per giocare attraverso le palle lunghe. Come si risponde in questi casi?
“L’anno scorso, sempre con questa strategia di gioco, eravamo tra le squadre con il minor numero di occasioni concesse, oltre ad avere la miglior difesa. Bisogna fare le cose meglio, concludere le azioni. E se la palla non entra in porta deve almeno uscire per consentirti di rimetterti a posto: con questa qualità si possono subire meno ripartenze. Nonostante queste palle lunghe noi abbiamo sempre lavorato molto bene, siamo una squadra di dominio tecnico e di idee con una strategia. L’alternativa può essere fare la stessa cosa che fanno gli avversari con noi, ma se dopo un lancio lungo la palla rimbalza indietro si consumano più energie”.
Come eludere i raddoppi di marcatura degli avversari?
“Bisogna giocare ad un tocco in meno, se si viene raddoppiati o triplicati bisogna essere più bravi a liberarsi dalla palla. Se chi ha il possesso è marcato, dall’altra parte ci sarà superiorità numerica e bisogna sfruttarla, come abbiamo fatto in alcune occasioni”.