Omicidio Campai, svelato
il contenuto dell'interrogatorio
E’ un’esclusiva di Mattino 5, venerdì mattina, a rivelare il contenuto dell’interrogatorio del 17enne di Viadana indagato per la morte di Maria Campai, 42enne rumena residente a Parma. Una confessione, di fatto, resa lunedì davanti al Gip Laura D’Urbino e agli avvocati del giovane, che conferma la versione dello stesso, ossia che non si trattasse di omicidio premeditato.
C’è di più: il ragazzo spiega di essere stato aggredito per primo dalla 42enne. Una versione che ora dovrà essere verificata, in base ai riscontri raccolti e anche confrontata con le dichiarazioni rilasciate al primo interrogatorio, quello di giovedì 26 settembre quando il corpo di Maria è stato trovato.
Stando alla versione del 17enne rilasciata, infatti, lo stesso avrebbe concordato una prestazione sessuale per 200 euro, ma in tasca aveva 350 euro, frutto di lavoretti estivi, ha spiegato il ragazzo. Quando Maria li ha visti, nel garage, ha chiesto di poterli avere tutti e, al rifiuto del giovane, la stessa lo avrebbe aggredito mettendogli le mani al collo.
A quel punto la reazione, di forza, del 17enne e il soffocamento di Maria avvenuto con una mossa da wrestling. Il ragazzo in un altro punto dell’interrogatorio spiega di avere anche pensato al suicidio, rivelando inoltre come non fosse la prima volta di un rapporto con una escort.
Il 17enne ha inoltre spiegato di avere autorizzato i Carabinieri a controllare il suo telefono nel primo interrogatorio di giovedì 26 settembre, decidendo a quel punto di spiegare l’accaduto e ha confermato di avere anche fatto ricerche, dal cellulare, sulla possibile presenza di farmaci che potessero causare il soffocamento.
Lo stesso ha confermato poi di avere problemi relazionali e di essersi sentito male per questo, senza però avere mai pensato di andare da uno psicologo, mentre l’apprezzamento social per Filippo Turetta, accusato per il femminicidio di Giulia Cecchettin, sarebbe da ricondurre a un maldestro tentativo di integrazione verso altri coetanei che avevano a loro volta manifestato apprezzamenti per Turetta.
Giovanni Gardani