Futuro energetico, Pizzetti a Portesani:
"Così la minoranza resterà ininfluente"
E’ il presidente del Consiglio comunale Luciano Pizzetti a spiegare come sono andate le cose in Ufficio di Presidenza, la scorsa settiimana, quando si è trattato di decidere come trattare i due documenti sul futuro energetico della città, uno presentato dalla minoranza di centrodestra e l’altro dalla maggioranza.
“Spiace davvero – afferma Pizzetti – che il collega Portesani non colga mai le opportunità di un dialogo proficuo nell’interesse della città. Trascinando così nell’irrilevanza, purtroppo, l’intera opposizione di centrodestra. Sul futuro energetico della città, in particolare sull’incompatibilità tra impianto di biometano e termovalorizzatore nel medesimo contesto, il Sindaco ha detto cose nuove. Assumendo impegni importanti. In ascolto del comitato che si è costituito. In sintonia con orientamenti espressi anche dalle opposizioni. Era l’occasione, pur nella differenza di giudizio sul passato, per iniziare ad impostare un lavoro comune, rafforzando il potere contrattuale della città verso le Società di gestione dei servizi, a partire da A2A”.
“Depurati da giudizi sulla storia recente, la mozione dell’opposizione di centrodestra, l’ordine del giorno della maggioranza, e successivamente quello della consigliera Ceraso, avevano importanti elementi in comune. Perciò nell’Ufficio di Presidenza avevo proposto una discussione congiunta, così da verificare la possibilità di addivenire ad un indirizzo unitario. Ciò avrebbe dato maggior ruolo alla stessa opposizione, oltre che più rilevante peso alla città.
“La proposta è stata accolta all’unanimità – continua Pizzetti – e come tale è stata assunta dai funzionari del Consiglio. Malauguratamente all’avvio della discussione in Aula consiliare il consigliere Portesani ha ritrattato la posizione assunta in Ufficio di Presidenza, chiedendo discussioni separate. A malincuore ho accolto tale richiesta, perché intuivo che ero di fronte alla classica zappa sui piedi. La discussione separata non favoriva un’intesa virtuosa. Evidenziava prevalentemente le divisioni del passato, non le possibili convergenze dell’oggi per il futuro. La conclusione era perciò scritta in anticipo, secondo un classico dejà vu. La maggioranza vota il proprio documento e l’opposizione di centrodestra il suo. Il morto afferra il vivo, fine della storia.
“Se anziché avere sempre lo sguardo rivolto al passato recriminando con costanza, il collega Portesani guardasse un pochino avanti, ben di più e di meglio si potrebbe fare per Cremona. Come Presidente del Consiglio sono impegnato in tal senso ma se egli non coglie e sta sempre nella casamatta diventa la fatica di Sisifo e difficilmente la città avrà beneficio. Per di più l’opposizione di centrodestra oltre che divisa sarà anche inefficace e dunque ininfluente. Il che non è un bene. Il mio ruolo è quello di valorizzare tutto il Consiglio, non la parte a me più affine. Se il Sindaco avanza, avanzi anche Portesani, non causi l’arretramento di tutto il centrodestra consiliare. E non accusi sempre gli altri, aggiorni il proprio modus operandi. Altrimenti si avvera il detto che chi è causa del suo mal pianga sé stesso. E sull’Ufficio di Presidenza si limiti a dire che non aveva capito anziché affermare cose non vere”.