Cronaca

Strangolata con mossa da wrestling:
"Voleva soldi, abbiamo litigato"

Strangolata, probabilmente, con una mossa da wrestling. Ma era tutto già pensato prima nella mente dell’assassino, oppure è stato un raptus a fare scattare quella mossa? La strategia degli avvocati che difendono il 17enne indagato per l’omicidio di Maria Campai, e in carcere al Beccaria in attesa delle nuove tappe del dibattimento dopo la convalida del fermo di lunedì, mira a smontare l’accusa contestata della premeditazione. Secondo gli avvocati Paolo Antonini e Valeria Bini è cioè difficile pensare che il 17enne abbia organizzato l’appuntamento con Maria con l’intenzione, dopo il rapporto intimo, di uccidere la donna.

Ecco perché sarà molto importante la perizia del medico legale Antonello Cirnelli, che martedì dalle 16 alle 20.30 (un esame dunque molto approfondito) ha eseguito l’autopsia sul corpo della 42enne rumena e dovrà ora redigere una perizia da inviare alla Procura. Il medico si è preso 90 giorni di tempo. E se da parte sua è stato mantenuto il massimo riserbo, spiegando ai giornalisti davanti all’ospedale Poma di Mantova che ogni dettaglio dovrà essere eventualmente illustrato ai media da parte della stessa Procura, ecco che qualcosa trapela.

Per esempio: le escoriazioni e i graffi sulle braccia del 17enne sono causati dallo strangolamento messo in atto per uccidere Maria, oppure sono figli di una colluttazione? Ovvero, c’è stato o no un litigio prima che Maria venisse uccisa, oppure semplicemente Maria si è difesa una volta che il 17enne l’ha aggredita? L’ordine del rapporto causa-conseguenza diventa decisivo, in questo caso.

 

E la chiave è proprio questa, perché in base alla risposta si capirà se si tratta di omicidio volontario o di omicidio volontario e premeditato. Resta invece in piedi, ma da questo punto di vista la dinamica è apparsa abbastanza chiara, l’aggravante dell’occultamento di cadavere, e in tal senso l’unico dubbio riguarda la presenza di eventuali complici, al momento esclusi.

Il  medico legale avrebbe cercato pezzi di tessuto cutaneo sotto le unghie della donna, per certificare di fatto la colluttazione. Sarebbero inoltre state riscontrate fratture nella zona dello zigomo. Come noto, nell’interrogatorio di lunedì, il 17enne ha risposto puntualmente alle domande del Gip Laura D’Urbino, ricostruendo la serata di giovedì 19 settembre, quando Maria è andata all’appuntamento col giovane e poi di lei, per una settimana, non s’è più saputo nulla.

Il 17enne ha detto che Maria gli ha chiesto dei soldi e da lì è partito il litigio. Intanto però il giovane avrebbe postato qualche settimana prima una foto – su un profilo Instagram chiuso – con la didascalia “Brian Moser”, il killer di prostitute della serie Dexter. E questo, naturalmente, non alleggerisce la sua posizione. Senza dimenticare il post in cui inneggiava a Filippo Turetta, accusato per il femminicidio di Giulia Cecchettin.

E c’è il giallo di un sms inviato alla sorella Roxana: “Non preoccuparti, mi porta a casa lui in taxi fino a Parma”. Probabile che a scriverlo sia stato il 17enne, prima di disfarsi del cellulare di Maria.

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