La Juvi si esalta con Cividale
vince 99 a 90 dopo un overtime
Esordio casalingo strepitoso per Ferraroni Juvi Cremona che alla prima al PalaRadi si esalta in un finale per cuori forti, andando a vincere con la UEB Gesteco Cividale 99 a 90 dopo un tempo supplementare.
Si presenta subito bene Eddy Polanco all’esordio casalingo, 8 punti nel primo quarto regalando il primo allungo agli oroamaranto, risponde Cividale con Miani che in poco più di due minuti pareggia i conti riportando i suoi in vantaggio di un possesso. La chiude Lorenzo Tortù che segna il canestro del 19 a 19 nel secondo finale del primo quarto.
Le squadre mantengono la parità anche a inizio secondo, poi qualche errore juvino alimentato dall’aumento di intensità della squadra di Pilastrini, consente a Cividale di prendersi un lieve margine, consolidato nel finale di quarto. Le squadre rientrano negli spogliatoi sul 41 a 35 per i friulani che hanno il merito di sfruttare meglio gli spazi concessi dalla difesa juvina. Nove le palle perse dagli uomini di Bechi che hanno nel capitano Lorenzo Tortù il migliore a referto dopo i primi 20′ di gioco, con 9 punti. È Miani il migliore di Cividale con 10 punti
Al rientro in campo la Juvi ritrova smalto e percentuali al tiro con il suo capitano, autore di 6 punti in poco più di 3′ di gioco, ma soffre Redivo sull’altro lato del campo. L’argentino, dopo un primo tempo sottotono, si esalta portando i suoi in doppia cifra di vantaggio. La reazione della Juvi però è immediata e, sfruttando i suoi tiratori, rientra fino al -7 con cui si chiude il terzo quarto (57-64).
Tortù riapre subito i giochi con una tripla che vale il -4. La squadra riprende fiducia e azione dopo azione colma il gap fino a portarsi di nuovo in vantaggio sul 70 a 69 quando mancano 4′ alla fine. È capitan Tortù a suonare la carica dall’alto dei suoi 22 punti. Bechi però perde Giombini costretto ad uscire per il quinto fallo. Gli ultimi minuti sono adrenalina pura, la Juvi vuole regalare la vittoria al suo pubblico ma il tabellone segna ancora parità. All’ultimo giro d’orologio la Juvi con Brown ha i due liberi per alimentare la speranza, Cividale risponde con la tripla di Rota per il nuovo +1 (78 a 79). Il fallo di Brown su Marks consente ai friulani di riportarsi a +3, risponde Barbante con una tripla dall’angolo che vale il pareggio a 8″ dalla sirena. Cividale ci prova ma il tiro di Redivo questa volta è sul ferro, sarà overtime (81-81).
È più lucida la Juvi nell’extra time e con un parziale di 9 a 1 si porta sul 90 a 82, ma i friulani non mollano e con Rota trovano una tripla da lontanissimo che vale il -3, la Juvi risponde con Brown, ma con un solo 1′ da giocare i punti di distacco sono solo 2 (92-90). Si gioca a cronometro fermo per mettere alla prova i gigliati, non irresistibili dalla lunetta. Ma non c’è nulla da fare il cuore Juvi vince su tutto e la partita si chiude sul 99 a 90 per Cremona.
Strepitoso Lorenzo Tortù con una doppia doppia da 27 punti e 10 rimbalzi per 32 di valutazione, ci sono i 15 punti di Barbante, autore della tripla che è valsa l’overtime, bene anche gli americani con 17 punti per Brown e 15 per Polanco, entrambi determinanti nei momenti cruciali del match.
Soddisfatto coach Luca Bechi del risultato come della prestazione: “Cividale è una squadra di alto livello, giocandoci contro abbiamo avuto una percezione ancora maggiore, la sensazione era che ci portassero a scuola ad ogni azione, un squadra di altissimo livello, con un feeling già rodato, noi però siamo una squadra che non si dà mai per vinta. Abbiamo cercato un modo per uscire da un’inerzia che ci avrebbe portato alla sconfitta, provando alcune soluzioni, come alzare l’intensità per impedire la loro circolazione di palla, ma questo non bastava perchè, più noi alzavamo il livello, meglio loro giocavano. Abbiamo cercato di sporcare le loro linee di passaggio obbligandoli a prendere qualche tiro fuori ritmo ed è cresciuta la fiducia per noi. Il finale è stato una battaglia”.
Luca Bechi prosegue sottolineando come “questa vittoria dia certezze alla squadra, ma è con il lavoro che si crea la mentalità, per alzare il livello c’è bisogno di lavorare, non sono la tattica e nè la strategia a fare la differenza”.
Cristina Coppola