Morte Campai, ricerche sul web
aggravano posizione del 17enne
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L’udienza per la convalida del fermo per il 17enne di origine albanese residente a Viadana indagato per l’omicidio di Maria Campai, 42 anni residente a Parma, è stato fissato per lunedì. Un passaggio chiave con il 17enne che finora si è dimostrato collaborativo, tanto che dopo che è stato sentito in caserma giovedì sera, poche ore dopo il ritrovamento del corpo della donna rumena, ecco che i Carabinieri hanno incastrato diversi tassello del giallo, passando in rassegna tutti i luoghi chiave di questa vicenda. Il garage dove probabilmente il delitto è stato consumato e poi la villetta, poco distante sia dal garage che dall’appartamento del giovane (tra le due abitazioni ci sono due numeri civici in via Monteverdi).
Il corpo era stato occultato con alcune foglie ma dopo sette giorni, durante i quali sono stati utilizzati anche i cani molecolari, è stato ritrovato, creando i presupposti per la svolta di questa vicenda che vede la posizione del 17enne aggravarsi ancora prima dell’udienza di convalida alla quale assisteranno anche gli avvocati difensori Paolo Antonini e Valeria Bini di Casalmaggiore. I motivi? Una ricerca nella cronologia internet dello smartphone del ragazzo: “Come uccidere una persona a mani nude”. E un’altra sul sesso estremo. In aggiunta il giovane inneggiava su Facebook anche a Filippo Turetta, unico indagato per il femminicidio di Giulia Cecchettin, e sulle sue braccia sono state trovate escoriazioni compatibili con una colluttazione.
Per questo motivo l’accusa è di omicidio non solo volontario ma addirittura premeditato, come se per gli inquirenti l’atto violento non fosse stato legato a un raptus improvviso, a un rifiuto o a un gesto imprevisto, ma fosse invece strettamente connesse a un piano ben chiaro nella testa dell’omicida. Quest’ultimo passaggio rende indispensabile conoscere il movente e lunedì l’interrogatorio, qualora si dovesse arrivare ad una confessione, potrebbe fare luce anche su questo.
Intanto il 17enne, che aveva conosciuto Maria sui social e non su un sito di incontri come inizialmente si sospettava, è stato portato all’Istituto Beccaria di Milano. Fisicato, praticava Mixed Martial Art, frequentava una palestra e, vista la mole, potrebbe anche avere trasportato da solo il corpo di Maria, morta soffocata ma – sembra – dopo essere stata colpita anche al volto e alla nuca, nel giardino dove è stato ritrovato, anche se il padre del giovane, che parla del figlio come di un ragazzo tranquillo, chiede di cercare – qualora la colpevolezza venga provata – eventuali complici “perché non può avere fatto tutto da solo”. Una strada, quella dei complici, per il momento esclusa dai Carabinieri.
Un ultimo dettaglio riguarda Roxana Campai, sorella di Maria: avrebbe riconosciuto il 17enne in una farmacia, poche ore prima del ritrovamento del corpo della donna. Una coincidenza molto particolare che ha spinto Roxana a parlare con gli inquirenti spiegando che quel ragazzo, che una settimana prima sembrava dimostrare 30 anni, se n’era andato via – la sera della scomparsa – proprio con Maria.
Giovanni Gardani