Cronaca

Caso Molinari, lo Stato non
sarà parte civile al processo

Il giudice del tribunale di Sondrio Fabio Giorgi, accogliendo la contestazione delle difese che hanno evidenziato la presenza di vizi formaliha respinto la richiesta di costituzione di parte civile del ministero della pubblica istruzione e dell’Ufficio scolastico regionale durante la terza udienza preliminare contro Fabio Molinari, ex provveditore agli studi di Cremona ed ex dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Sondrio, accusato di concussione, induzione indebita, peculato e turbata libertà degli incanti. 37 gli imputati, oltre il principale accusato, e 108 le parti offese. L’accusa è rappresentata dal procuratore Piero Basilone e dal sostituto Giulia Alberti.

Il prossimo 10 gennaio il gup esaminerà tutte le eccezioni sollevate, fra cui la richiesta dei pm di riesaminare gli atti e riformulare le pene richieste alla luce degli “alleggerimenti” previsti dalla nuova norma della riforma della Giustizia, tra cui la messa alla prova, mentre il 31 gennaio il giudice dovrebbe pronunciarsi sul rinvio a giudizio o meno degli imputati. Per alcuni ci potranno anche essere richieste di riti alternativi.

L’attività di indagine su Molinari, che aveva lasciato il Provveditorato di Cremona nel luglio del 2021 dopo due anni di incarico, aveva preso il via in seguito a tre esposti presentati nei primi mesi del 2022 su un presunto utilizzo illecito di fondi pubblici a fini privati e incarichi di docenza attribuiti in maniera illecita. Secondo l’inchiesta, in cambio degli incarichi ricevuti avrebbero accettato di versare parte dei compensi a un’associazione culturale riconducibile a Molinari. Negli esposti presentati alle Procure di Sondrio, Cremona e alla Corte dei Conti, si faceva riferimento ai fondi del ministero utilizzati per altri scopi rispetto a quelli per cui erano stati stanziati: l’acquisto di felpe, vino, materiale fotografico, un drone, un pianoforte da 2.000 euro.

I fatti contestati riguardano reiterate ingerenze dell’ex dirigente di Sondrio, all’epoca in carica, nelle assunzioni del personale docente da parte dei presidi, attraverso la procedura di messa a disposizione, nonché l’utilizzo di fondi pubblici per acquistare beni per fini estranei a quelli istituzionali, ovvero per saldare debiti per spese personali sostenute da Molinari. Sono stati contestati anche consolidati rapporti tra l’ex dirigente e diversi giovani ai quali erano stati promessi e fatti attribuire in maniera illecita incarichi di docenza, borse di studio, stage e tirocini retribuiti presso gli istituti scolastici della provincia.

Alla predisposizione e attuazione di bandi pubblici, talvolta costruiti ad hoc per i candidati dall’ex dirigente previamente individuati, avrebbero fatto seguito induzioni indebite nei confronti degli stessi “stagisti” affinché, in cambio dell’assunzione presso le scuole valtellinesi, versassero parte dei loro compensi connessi agli incarichi sul conto di una associazione culturale a lui riferibile. Molinari era stato arrestato nell’ottobre del 2022, raggiunto dall’ordine di custodia cautelare agli arresti domiciliari, in seguito revocati. L’ex dirigente era poi stato sottoposto all’obbligo di dimora e rimosso dall’incarico dall’Ufficio regionale di Milano. Attualmente è libero.

Sara Pizzorni

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...