Cronaca

Cremona 20/30, timori per
il rinvio dei progetti

Foto Francesco Sessa

L’impianto di biometano di A2A che sarebbe dovuto sorgere al confine tra i Comuni di Cremona e Gerre al momento non si farà. Lo stop del sindaco Virgilio è stato chiaro e sarebbe scaturito dal rinvio della chiusura del termovalorizzatore ben oltre il 2029, come inizialmente era stato indicato.

Ma l’impianto di biometano era solo uno dei tanti tasselli di un progetto, Cremona 20/30, presentato nel febbraio del 2021 che prevedeva investimenti tra i 100 e i 300 milioni di euro. Il piano prevedeva che entro il 2030 appunto avrebbe portato a un nuovo ciclo energetico e ambientale che dovrebbe coinvolgere vari comuni della provincia attraverso la partecipata Aem, A2A e Padania Acque.

Con questo piano ambientale ed energetico, si vogliono perseguire le politiche europee e internazionali e gli obiettivi di economia circolare, di decarbonizzazione, di lotta all’inquinamento e di transizione energetica, con l’obiettivo di ridurre di circa 80mila tonnellate annue la Co2.

Ora ci si domanda se lo stop all’impianto di biometano possa determinare una riduzione degli investimenti previsti, che si sarebbero dovuti concretizzare attraverso 15 progetti, 13 realizzati da A2A e 2 da Padania Acque.

Nell’aprile del 2022, l’allora dirigente di A2A Sanna, durante un’audizione in Comune, precisò che gli investimenti destinati alla provincia di Cremona, avrebbero raggiunto i 330 milioni. Le opposizioni sono sempre state molto critiche nei confronti di Cremona 20/30 e anche oggi parlano di operazione propagandistica utile solo a legittimare la svendita della seconda quota azionaria di LGH.

Giovanni Palisto

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