Cronaca

Pre-scuola rincarato
del 53%, la protesta dei genitori

Alla primaria Stradivari il servizio è passato da 190 a 290 euro per alunno. "Molte persone stanno decidendo che non possono permettersi questo esborso e stanno rinunciando all’adesione", scrive un genitore.

Una lettera aperta invata alla  dirigenza, quella della scuola primaria Stradivari, facente parte dell’IC Cremona3, e diffusa anche ai giornali per esprimere lo sdegno circa l’aumento del contributo richiesto alle famiglie per il servizio di pre-scuola. E’ la lettera del papà di due bambini che frequentano la scuola, che quest’anno si è trovato a spendere 290 euro invece di 190 come l’anno scorso.

“E’ una situazione che supera ogni livello di decenza che un’istituzione dovrebbe avere – scrive il genitore -.
Mettiamo pure da parte i soliti tempi biblici necessari per attivare un servizio di fondamentale importanza per i genitori che lavorano, il quale non vedrà, al pari del servizio mensa, avvio se non l’ultima settimana di Settembre, così come potremmo ormai esserci abituati anche alle comunicazioni verso l’utenza sempre tardive e fornite solo su sollecitazione.

Ciò che non è accettabile è stabilire un contributo che da un anno all’altro viene aumentato del +53% passando da 190€ a 290€ a singolo alunno, costringendo le famiglie ad affrontare l’ennesimo rincaro in un periodo di continui aumenti. Significa chiedere ad una famiglia con 2 figli iscritti, come molte tra quelle della “Stradivari”, di spendere 580€ per un servizio al quale non c’è alternativa.
Oltretutto il chiarimento inviato dalla Dirigente Scolastica assomiglia ad un grande sfoggio di “non è colpa nostra”, snocciolando precisi numeri su quanto aggravio di lavoro abbiano avuto a seguito di una riorganizzazione interna, senza mettere nero su bianco le cifre e metodo di determinazione riguardante la tariffa comunicata del servizio prescuola (che sarebbe stato l’oggetto del chiarimento stesso)”

“L’esito finale sarà ancora più increscioso perché molte persone stanno decidendo che non possono permettersi questo esborso e stanno rinunciando all’adesione, decretando la definitiva cancellazione del servizio, cosa che scaricherà sulle spalle delle madri e dei padri la ricerca d’una soluzione alternativa a quello che dovrebbe fare la scuola pubblica dell’obbligo: aprire le sue porte agli studenti”.

“Con il rammarico che purtroppo tutto questo sarà solo l’ennesima brutta vicenda d’una istituzione pubblica che andrebbe rifondata profondamente, colgo l’occasione per porgere distinti saluti”, conclude il genitore.

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