Economia

Cremona sopra la media lombarda
per produzione e ordinativi esteri

I dati congiunturali del secondo trimestre 2024 nell'industria manifatturiera. Produzione in calo dello 0,7% in Lombardia (a Cremona invece è stabile); ordinativi esteri -0.3% in regione e +4% a Cremona.

Cremona in linea e in diversi casi con dati economici migliori rispetto al resto della Lombardia nel secondo trimestre 2024, come dimostrano le rilevazioni di Unioncamere diffuse lunedi scorso e declinate a livello locale oggi dalla Camera di Commercio di Cremona . In particolare, l’industria mostra un risultato congiunturale ancora lievemente positivo (+0,1%) contro il -0,7% regionale.

“Il primo semestre del 2024 per l’economia mondiale si è concluso sostanzialmente in linea di continuità con gli andamenti del 2023, e questa è una notizia non del tutto positiva, visto che alcuni elementi di miglioramento che erano attesi non hanno ancora dispiegato completamente i loro effetti, mi riferisco in particolare alla discesa dei prezzi e al connesso taglio dei tassi di interesse anche se la Bce lo sta timidamente affrontando”, commenta Gian Domenico Auricchio, presidente Unioncamere e commissario straordinario della Camera di Commercio di Cremona.

Giandomenico Auricchio

“Il quadro dell’economia reale ha visto ancora le maggiori economie su un sentiero di ripresa, ma con tassi di crescita modesti. Per quanto riguarda il nostro territorio, caratterizzato da un export molto rilevante, pesa soprattutto l’andamento dell’economia tedesca e il costo dell’energia che, se pur in diminuzione rispetto agli anni passati, è ancora troppo lontano da quello dei principali competitor esteri. Nonostante questo, l’indice congiunturale della produzione manifatturiera, sia industriale che artigianale, in provincia si è mantenuto nel secondo trimestre ’24 in territorio positivo, evidenziando ancora una volta la straordinaria resilienza delle nostre imprese”.

INDUSTRIA. Si registrano risultati congiunturali (rispetto al trimestre precedente)  più favorevoli per il fatturato (+3,5%) e gli ordini, sia dall’interno (+1,0%) che dall’estero (+4%), dati migliori anche rispetto alla media regionale, che mostra per il fatturato un timido +0,2%, e per gli ordini esteri un  calo dello 0,3%.

Riprende vigore la crescita dei prezzi delle materie prime (+1,3% rispetto al trimestre precedente) mentre resta sotto il punto percentuale per i prodotti finiti (+0,6%). Il quadro tendenziale dell’industria mostra una flessione molto contenuta solo per i livelli produttivi (-0,4%), mentre crescono fatturato (+2,8%), ordini interni (+0,9%) ed esteri (+5,2%).

ARTIGIANATO. Le imprese del settore artigiano confermano il moderato trend crescente che lo sta caratterizzando ormai da un anno, con un contenuto incremento congiunturale della produzione (+0,4%) e del fatturato (+0,3%). Praticamente stazionari gli ordini con una variazione poco significativa (-0,1%). Le tensioni sui prezzi per il comparto artigiano restano rilevanti registrando un incremento congiunturale ancora del +2,6% per le materie prime e del 2,5% per i prodotti finiti. Simile il quadro tendenziale che registra una crescita della produzione del 2,1% ma fatturato stazionario e ordini in flessione (-1,8%).

OCCUPAZIONE. L’occupazione per il settore industriale cremonese tende a stabilizzarsi sul livello dello scorso trimestre non registrando variazioni significative mentre su base annua il risultato è positivo (+1,2%). L’artigianato segna invece una lieve flessione dei livelli occupazionali sia rispetto al trimestre precedente (-0,6%) che su base annua (-0,8%).
Secondo i dati INPS le ore autorizzate di CIG nel settore manifatturiero nel secondo trimestre 2024 sono diminuite (-76%) fermandosi a 127 mila ore, in calo anche rispetto al secondo trimestre del 2023 (-88%).

PREZZI. Sul versante dei prezzi l’industria mostra una ripresa delle tensioni per le materie prime (+1,3% congiunturale e +1,5% su base annua) mentre l’incremento congiunturale resta contenuto per i prodotti finiti (+0,6%) ma ancora intenso il dato tendenziale (+2,1%). Resta più critico il quadro nell’artigianato che registra incrementi congiunturali più intensi dei prezzi sia per le materie prime (+2,6%) che per i prodotti finti (+2,5%), ma inferiori rispetto allo scorso trimestre. Ancora a due cifre l’incremento tendenziale dei prezzi rilevato dalle imprese artigiane (+13,1% le materie prime e +10,6% i prodotti finiti).

Il confronto con la Lombardia e l’Italia dell’indice della produzione industriale evidenzia come i tempi di diffusione delle varie fasi dell’andamento economico siano differenti sia a livello territoriale che settoriale-dimensionale. Infatti, dopo la flessione dello scorso trimestre ora l’industria cremonese si stabilizza, mentre il risultato regionale mostra un’intonazione moderatamente negativa (-0,7% congiunturale). Più intenso il risultato negativo dell’indice della produzione industriale italiano complessivo. Per quanto riguarda invece il settore artigiano, in provincia di Cremona si registra un modesto incremento congiunturale (+0,4%), che conferma un trend di crescita moderata.

Gli imprenditori industriali di Cremona sono allineati al sentiment generale e, per il prossimo trimestre, mostrano un contenuto pessimismo per produzione (-1,6% il saldo), e indicazioni di stabilità per la domanda interna con saldo nullo e quota di indicazioni di stazionarietà al 61%. Più pessimistiche le aspettative per la domanda estera (-8,6% il saldo). Resta prevalente la quota di imprenditori che non si attendono variazioni di rilievo per tutti gli indicatori (58% per produzione e fatturato e 65% per domanda estera).
Gli artigiani mostrano un pessimismo più marcato con saldi negativi più intensi: (-8,6% la produzione; -11,4% il fatturato e -11,6% la domanda interna). Anche nel caso dell’artigianato occorre considerare che la quota di imprenditori che non si attendono variazioni di rilievo rimane prevalente: 62% per la produzione; 61% per il fatturato; 67% per la domanda interna.
Giuliana Biagi

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