Cronaca

Nozze combinate e poi le violenze
Ma la vittima non può testimoniare

A processo per maltrattamenti e violenza sessuale
un indiano residente a Cremona

Era attesa per oggi la sua testimonianza, ma lei, una 30enne indiana presunta vittima di maltrattamenti e violenza sessuale, non si è presentata in aula. E’ in India e ha il visto scaduto. Il problema si è posto questa mattina nel corso del procedimento contro il marito di lei, un connazionale di 46 anni sposato con un matrimonio combinato in India. La donna vorrebbe restare in India, dove vive con i genitori e con la figlia, che è sempre rimasta in patria, ma il pm vuole sentirla.

Per farle prendere un volo per l’Italia ci si dovrà informare sulla possibilità o meno di rimborsarle le spese. Altrimenti resta la via della rogatoria, che permette lo svolgimento all’estero di atti processuali. In sostanza la 30enne potrebbe rilasciare la sua testimonianza davanti al tribunale del suo paese che poi trasmetterà gli atti a Cremona. Per decidere il da farsi, il collegio dei giudici ha aggiornato l’udienza al prossimo 11 marzo. La presunta vittima è parte civile attraverso l’avvocato Laura Baroni, mentre l’imputato, che è rimasto a vivere a Cremona, è assistito dall’avvocato Caterina Pacifici.

Secondo l’accusa, la donna non poteva vestirsi all’italiana come voleva lei, doveva mangiare ciò che le diceva il marito, non poteva avere amicizie, le era vietato uscire ed era obbligata a soddisfare le richieste sessuali del coniuge.

La coppia era venuta a vivere a Cremona nel 2018, e per la 30enne era cominciato un incubo. Lui, molto geloso e con frequenti accessi d’ira, le avrebbe urlato contro per ogni suo comportamento a lui non gradito, obbligandola a vestirsi in un determinato modo, in particolare con abiti larghi. Urlava quando lei preparava pietanze che a lui non piacevano e la ostacolava nello stringere amicizie, specialmente con i colleghi di lavoro.

La donna, che è laureata, nell’ultimo periodo del loro matrimonio era riuscita a trovarsi un lavoro in una cooperativa. Il marito l’avrebbe anche minacciata di morte: nella notte tra il 23 e il 24 giugno del 2022 le avrebbe detto che avrebbe assoldato qualcuno in India per far uccidere la loro bambina. E l’avrebbe costretta in plurime occasioni ad avere rapporti sessuali con lui: “Non è un crimine”, le avrebbe detto. Tu sei mia moglie e io ti amo”.

“Mio marito mi ha tolto la libertà”, aveva fatto mettere a verbale la donna nella querela sporta contro il coniuge.

Sara Pizzorni

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