Cronaca

Bancarotta: l'imprenditore dei
gelati Giovannini va a processo

L'imprenditore Alberto Giovannini

Una start-up nel campo della produzione di gelati con macchine innovative per ottenere un prodotto naturale, con più di 50 gusti. Un marchio che Alberto Giovannini, imprenditore di Orzinuovi di 57 anni, aveva pubblicizzato in tutto il mondo, ottenendo diversi finanziamenti da privati e dalle banche a cui avrebbe fatto credere di avere aumenti di capitale, in realtà fittizi. Su di lui hanno indagato gli uomini della guardia di finanza di Cremona coordinati dal sostituto procuratore Andrea Figoni.

Oggi il professionista, che è ai domiciliari, è stato rinviato a giudizio dal gup con le accuse di bancarotta fraudolenta, autoriciclaggio e indebita percezione di finanziamenti bancari per 2,182 milioni. A processo anche la moglie di Giovannini (entrambi sono assistiti dall’avvocato Franco Antonioli) e un ex socio residente ad Alessandria, che per l’accusa avrebbe avuto il ruolo di “testa di legno”. Per loro il processo si aprirà il 26 novembre. 

L’avvocato Antonioli

Stralciata invece la posizione per un altro ex socio di Giovannini, un architetto di Cremona di 53 anni difeso dall’avvocato Agostino Crosti di Milano, mentre un altro imputato, sempre un ex socio, cremonese di 38 anni, ha patteggiato un anno e sei mesi di reclusione, pena sospesa. Era difeso dagli avvocati Massimo Nicoli e Gianandrea Balzarini.

A Cremona Giovannini  amministrava la Argonice, una srl con sede in via del Sale, messa in piedi nel 2016 e portata al fallimento nel 2022. Il 57enne avrebbe coinvolto risparmiatori privati con la promessa di facili guadagni legati alla sottoscrizione di un prestito obbligazionario finalizzato all’avvio della start-up innovativa per la produzione di gelati. Come una coppia di risparmiatori cremonesi che gli aveva consegnato circa 40mila euro dei propri risparmi. All’inizio marito e moglie avevano ricevuto le prime cedole di rimborso, ma quando avevano chiesto di rientrare dal prestito, avevano ottenuto solo la vaga promessa della restituzione delle somme investite, mai riavute indietro.

Gli avvocati Balzarini (a sinistra) e Nicoli

Contro l’imprenditore era partita una denuncia per truffa sulla quale i finanzieri hanno indagato, effettuando accertamenti bancari per verificare l’origine dei fondi accreditati sui conti bancari ed il loro successivo utilizzo, scoprendo che i 2,182 milioni di finanziamenti, il 57enne li avrebbe ottenuti gonfiando gli aumenti di capitale e con false poste di bilancio, dimostrando una solidità della srl. In realtà tutto il denaro lo avrebbe messo in un’altra società, la EV04, di cui Giovannini è stato amministratore unico da febbraio del 2009 a metà dicembre del 2021 con un’attività di commercio via internet di autoveicoli nuovi ed usati.

Sara Pizzorni

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