Cronaca

Vigili: abolito l'abuso d'ufficio,
ma in tre non evitano la condanna

E’ arrivato a sentenza il procedimento contro quattro agenti della polizia locale di Cremona accusati di abuso d’ufficio e falsità materiale per tre differenti episodi che li hanno visti coinvolti. Pur essendo stato abolito il reato di abuso d’ufficio, i giudici hanno comunque emesso sentenza di condanna per tre degli imputati.

La pena più alta, 2 anni, 7 mesi e 412 euro di multa, è stata inflitta all’agente Angelo Sorvillo, coinvolto in tutti gli episodi. I giudici lo hanno ritenuto colpevole di furto aggravato in abitazione insieme al collega Matteo Trimarchi, quest’ultimo condannato ad un anno, nove mesi e 10 giorni.

Il pm Andrea Figoni

I due agenti erano intervenuti nell’appartamento di Luigi, residente in Piazza Roma, con la scusa di un accertamento amministrativo “senza che ve ne fosse motivo”, per l’accusa solo per fare un favore al collega Paolo Villa, in pessimi rapporti con il vicino di casa. In quell’occasione Sorvillo e Trimarchi avevano portato via un mattarello che il residente aveva messo in un portaombrelli sul pianerottolo. Colui che l’accusa aveva considerato come “l’istigatore”, e cioè l’agente Paolo Villa, che avrebbe chiamato i colleghi per risolvere i suoi diverbi personali con il vicino, è stato invece assolto.

La condanna inflitta a Sorvillo riguarda anche il presunto arresto illegale di una donna ammanettata e accompagnata al Comando per non aver fornito le sue generalità. Per i giudici è stato commesso il reato di abuso di autorità. Insieme a Sorvillo è stato condannato anche il collega Marco Matteucci, lui ad un anno e sei mesi.

I due agenti, insieme al Comune di Cremona, chiamato in causa come responsabile civile, sono stati condannati a risarcire in solido la vittima, parte civile nel processo attraverso i legali Marco Fantini e Alessandro De Nittis, con una provvisionale di 3000 euro.

L’avvocato Cortellazzi

Per il solo Sorvillo si doveva decidere anche sulla questione delle multe. Nel 2020, il vigile senza divisa avrebbe multato, a volte filmandole con il telefonino, le auto di genitori e nonni parcheggiate in divieto di sosta davanti alla scuola infanzia Castello di via Garibotti, il tempo necessario per accompagnare i bambini. L’agente avrebbe compilato i verbali per le sanzioni solo successivamente, una volta rientrato al lavoro, annotando nel successivo preavviso di accertata violazione che “il conducente era assente”.

Così facendo, l’agente, che sul cruscotto non lasciava la multa, non dava l’opportunità, come invece vuole il regolamento, di contestare subito il verbale. Sorvillo, una volta rientrato in servizio, avrebbe compilato la sanzione con la data del giorno in cui aveva effettuato il video e inviato i verbali per posta. Abuso d’ufficio, era la contestazione del pm Andrea Figoni. Ma il reato è caduto.

Sulla posizione dell’agente Villa, assolto da tutte le accuse, il suo difensore, l’avvocato Massimiliano Cortellazzi, ha espresso soddisfazione: “Finalmente, dopo quattro anni di calvario, dopo essere stato sospeso dal servizio ed additato come un vigile scorretto e prepotente, il mio cliente ha sentito oggi pronunciare la propria assoluzione. In coscienza sapeva di avere agito con correttezza e secondo la legge, ma questa sentenza gli restituisce la vita e la dignità”.

L’avvocato Baioni

“Ricorreremo in Appello”, ha invece fatto sapere l’avvocato Gloria Baioni, legale di Sorvillo. “Non condividiamo il furto in abitazione, perchè non c’è stato alcun profitto e il mattarello è stato depositato presso il Comando. Era un mattarello che si trovava sul piano condominiale e che poteva essere pericoloso in una situazione di particolare escandescenza che in effetti si era creata”.

“Non c’è stato poi alcun abuso di autorità”, ha continuato il legale, riferendosi al caso del presunto arresto illegale. “La signora, che era in stato di alterazione da sostanze alcoliche, è stata accompagnata in caserma perchè si era rifiutata di fornire le proprie generalità. E’ stata accompagnata ammanettata perchè la polizia locale a quel tempo non era dotata di una macchina dotata di cella di sicurezza”. Sulle sanzioni, il legale ha parlato di multe “legittime” e di “assoluzione piena”. “Il mio cliente”, ha spiegato, “non ha dichiarato il falso, perchè i conducenti si erano effettivamente allontanati dalle auto e tutti erano in divieto di sosta”.

Resta in piedi un episodio di falso, in quanto un testimone in udienza aveva affermato di non essersi mai allontanato dall’auto. “Bisognerà però valutarne l’attendibilità”, ha concluso l’avvocato Baioni, che aspetta di leggere la motivazione della sentenza tra 90 giorni.

Sara Pizzorni

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