Cronaca

Emergenza PSA, valorizzare e
riconoscere il lavoro dei veterinari

La Federazione Veterinari e Medici della Lombardia, in una nota a firma del presidente regionale Gian Carlo Battaglia, esprime profonda preoccupazione per la recente ricomparsa della Peste Suina Africana (PSA) negli allevamenti di suini domestici, considerata la gravità delle conseguenze sanitarie, economiche e sociali che ne derivano.

“Sugli organi di informazione trovano spazio le misure di contenimento della presenza di cinghiali, i provvedimenti sanitari restrittivi, gli abbattimenti dei suini, la richiesta di indennizzi delle Associazioni di Allevatori e le attività di controllo sul territorio da parte di Polizia Provinciale ed altre forze dell’ordine – si legge nel comunicato. Nessun cenno invece al gravoso e difficile impegno aggiuntivo dei Veterinari Ufficiali delle ATS che stanno moltiplicando il lavoro per i controlli sanitari negli allevamenti e per l’estinzione dei focolai perché trattasi, è importante sottolinearlo, prima di tutto di emergenza sanitaria, cui conseguono rilevanti ricadute economiche e sociali. E queste ultime troveranno rimedio solo se verrà prima risolta l’emergenza sanitaria. Risultato raggiungibile con il forte e coordinato impegno di tutti gli attori coinvolti, con il pieno riconoscimento delle leve e delle necessità in gioco e quindi anche del fondamentale lavoro effettuato dai Veterinari Ufficiali”.

La FVM pone così l’accento sull’impegno straordinario e l’alto senso di responsabilità con cui stanno affrontando questa crisi, nonostante le gravi carenze di personale: in Lombardia, operano solo l’11% dei Veterinari del Servizio Sanitario Nazionale, a fronte di una filiera suinicola che rappresenta il 40% di quella nazionale e e con un numero di focolai che sono già il doppio di quelli del 2023.

“Inoltre Regione Lombardia non ha ancora riconosciuto e valorizzato – prosegue il comunicato stampa – il gravoso lavoro aggiuntivo effettuato in occasione dell’emergenza PSA verificatasi nell’estate 2023 (controllati in detto anno 1600 allevamenti con circa 10.000 visite e 90.000 controlli diagnostici effettuati in circa 90 giorni), e ciò in presenza di un impegno formale in Delibera di Giunta Regionale e nonostante i ripetuti solleciti della scrivente O.S.. Promesse di riconoscimento per il lavoro aggiuntivo in corso in questi mesi sono state effettuate. Auspichiamo che abbiano miglior fortuna di quelle fatte per il 2023 che chiediamo vengano finalmente onorate. In carenza di quanto sopra la scrivente O.S. che rappresenta il 75% dei Veterinari Ufficiali si troverà costretta ad assumere le iniziative sindacali del caso come la proclamazione dello stato di agitazione ed altre idonee a tutelare il diritto al giusto riconoscimento del lavoro aggiuntivo effettuato”.

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