Spoldi scrive ai soci: difendiamo
il nostro Consorzio Agrario
Le conseguenze dell’improvviso commissariamento di Coldiretti Cremona del maggio scorso, sembrano non essere ancora terminate. Come noto i vertici locali erano stati azzerati perché non avevano dato seguito alla richiesta, arrivata dagli organi regionali e nazionali, di un cambio alla guida del Consorzio agrario. Al contrario Coldiretti, che detiene la maggioranza del Consorzio, il 2 maggio scorso aveva confermato alla presidenza Gianenrico Spoldi con 1488 voti contro i 730 della lista della Libera Associazione Agricoltori.
Coldiretti Lombardia si sarebbe accontentata anche solo di un cambiamento del collegio sindacale. Invece anche in questo caso era stato confermato Andrea Bignami alla presidenza. Da più parti la decisione era stata interpretata come una risposta indiretta, ma inequivocabile, sulla volontà di opporsi al progetto di aggregazione del Consorzio cremonese al Cai, Consorzi agrari d’Italia.
In realtà ad una nostra domanda diretta, il commissario Giovanni Benedetti capo area organizzazione di Coldiretti e direttore regionale, aveva negato ogni riferimento a Cai: “il Consorzio agrario di Cremona è libero di fare quello che ritiene più opportuno”, aveva detto, “anche il nostro presidente nazionale Prandini ha escluso che ci sia la volontà di portare il Consorzio di Cremona in Cai”.
Ora però i nuovi vertici provinciali di Coldiretti si starebbero muovendo in una direzione ben precisa e la preoccupazione nella sede di via Acquaviva sale. Lo si capisce dal tono di una lettera firmata dal presidente del Consorzio Spoldi inviata a tutti i soci, dove si parla di un momento “particolarmente difficile per la situazione critica che si sta delineando a Cremona” ritenuta “un campo minato”. “Ancora oggi, infatti, non sono state chiarite le reali motivazioni del commissariamento di Coldiretti”, anche se sembra che l’obiettivo potesse essere quello di “influenzare le decisioni del Consorzio Agrario di Cremona al fine di farlo convergere in Consorzi Agrari d’Italia SpA.”
Nella lettera Spoldi ricorda che “il Consorzio di cui ho l’onore di essere presidente, è riconosciuto come un’eccellenza a livello nazionale e negli ultimi nove anni ha registrato una notevole crescita, contribuendo in maniera significativa allo sviluppo di questa provincia. Non possiamo pensare che il Consorzio possa essere separato dal proprio territorio”. E poi un passaggio particolarmente significativo quando Spoldi non esita a criticare il progetto Cai: “non siamo disposti a rinunciare alla nostra identità, né a svendere il patrimonio né tantomeno a deprimere la nostra forza lavoro per entrare a far parte di una rete che sembra più orientata alla finanza che all’agricoltura”.
Nel recente passato c’erano stati tentativi e pressioni per convincere la dirigenza del Consorzio ad aderire a Cai, ma erano sempre stati respinti. E a riprova di quanto avvenuto Spoldi allega una lettera del gennaio 2022 che proponeva l’adesione del Consorzio di Cremona al Cai, lettera mai firmata dall’allora presidente Paolo Voltini.
Spoldi conclude la lettera ai soci con un vero e proprio appello affinché “tuttí gli Agricoltori Cremonesi alzino finalmente e con fierezza la testa, dimostrando il profondo orgoglio e l’attaccamento verso un’azienda che abbiamo costruito negli anni con fatica, sudore e dedizione”.
Giovanni Palisto