Cronaca

Case dell'acqua: risparmiato
un milione di litri di potabile

A un anno dall’introduzione del prelievo controllato tramite QR Code, i dati di consumo delle case dell’acqua della provincia di Cremona attestano l’efficacia dell’innovativo sistema tecnologico nel contrasto agli sprechi della risorsa: risparmiato oltre un milione di litri di acqua potabile

A un anno dall’introduzione del prelievo controllato tramite QR Code, i dati di consumo delle case dell’acqua attestano l’efficacia dell’innovativo sistema tecnologico nel contrasto agli sprechi della risorsa e agli approvvigionamenti eccessivi e anomali che in passato avevano portato a un uso non corretto del servizio pubblico a beneficio della collettività.

Nel corso del 2023 le 106 case dell’acqua in funzione in tutto il territorio provinciale, di cui solo 30 dotate del sistema di limitazione tramite QR Code, avevano distribuito 18.118.000 litri di acqua potabile. Nel primo semestre 2024 gli impianti attivi sono saliti a 108, di cui ulteriori 45 sono stati dotati di sistema di limitazione, per un totale di 75 impianti. Nei primi sei mesi di quest’anno sono stati distribuiti complessivamente 7.921.000 litri che, raffrontati ai consumi dello stesso periodo dell’anno scorso, evidenziano un risparmio di oltre un milione di litri di acqua con una riduzione media dei consumi tra il 5 e il 10%.

Dalle analisi effettuate sui consumi delle singole case dell’acqua emergono dati interessanti: in alcuni piccoli centri i consumi ante e post QR Code sono sostanzialmente allineati, a dimostrazione di un’utenza fidelizzata al servizio di cui fruisce in maniera virtuosa; i comuni al confine con altre province hanno registrato una diminuzione dei consumi fino al 30%, mentre nei comuni con una maggiore popolazione in qualche caso si è rilevata una riduzione pari quasi al 40%. Quest’ultimo dato dimostra chiaramente che prima dell’introduzione del nuovo metodo di prelievo, sempre gratuito ma limitato a 8 litri al giorno per nucleo familiare, alcuni cittadini utilizzavano in modo improprio il servizio, ovvero per usi diversi da quello alimentare (acqua da bere o per cucinare).

Attualmente sono 103 su 113 i comuni della Provincia di Cremona dotati di una o più Case dell’acqua o Sorgenti di Padania Acque dove sono installate 108 fonti, di cui 75 già funzionanti con QR Code e altre 28 saranno adeguate alla nuova tecnologia entro il prossimo anno.

L’AD di Padania Acque, Alessandro Lanfranchi, esprime soddisfazione per i risultati ottenuti finora: «L’intervento di contenimento del quantitativo di acqua prelevata dalle case dell’acqua, in ottica di sostenibilità ambientale, economica e sociale, ha avuto successo e ha generato effetti positivi: da un lato ha permesso di concretizzare la lotta allo spreco della risorsa, bene comune e prezioso da preservare; dall’altro, ha generato una maggiore consapevolezza e responsabilità nell’utilizzo da parte della popolazione che ha dimostrato, con l’abitudine a bere acqua di rete, buona al gusto e di qualità, di apprezzare il servizio».

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