Sport

Giacomo Gentili, l'argento al collo
per dare forza al remo cremonese

Con la medaglia d’argento tra le mani, a pochi metri dal Po che lo ha visto crescere, Giacomo Gentili ricorda Parigi  2024. Un podio conquistato due settimane fa con Andrea Panizza, Luca Rambaldi e Luca Chiumento: “Le sensazioni che ho provato sono nuove e bellissime – racconta – l’emozione della gara, la commozione che ho provato a fine gara è qualcosa che porterò sempre con me. È stato un momento in cui ho pensato a tutte le persone che mi hanno sostenuto, soprattutto alla mia famiglia. E poi il pensiero di avercela fatta, che a breve avrei avuto la medaglia al collo”.

Parigi era la sua seconda partecipazione olimpica, dopo l’esperienza di Tokyo che aveva segnato profondamente il suo percorso sportivo con ricordi non lo avevano mai abbandonato, fino al momento della finale: “Mi sono venuti i brividi con questa domanda. Quando mi sono avvicinato ai blocchi di partenza a Parigi, ero completamente concentrato. Ero in una modalità ‘killer’, freddo e determinato a riprendermi ciò che non eravamo riusciti a portare a casa a Tokyo. Ero così sicuro che niente ci avrebbe fermato. Ricordo di aver visto gli allenatori più tesi di me, e continuavo a dirgli di stare tranquilli, perché ero convinto che non ci avrebbe fermato niente. “.

Riguardo a come la sua vita sia cambiata con l’argento al collo, Giacomo riflette: “La mia vita è cambiata tantissimo. Perché nel mio volto ora sento proprio libertà, sollievo, leggerezza, pace finalmente raggiunta, perché fino a prima di Parigi, a ogni mondiale andato bene con bronzo o argento, non ero mai soddisfatto, avevo sempre metà parte di me che diceva no, ancora non è niente questo. E ora finalmente posso dire che mi sento completo. Poi sicuramente non posso nascondere che non ambisca a un oro in un futuro. Però per adesso sono veramente sollevato. 

Infine, parlando del canottaggio e di come il podio olimpico possa influenzare il movimento sportivo nella sua città, Gentili esprime un forte desiderio: “Spero che questa medaglia possa dare una spinta al canottaggio cremonese. Sono convinto che, se tutta la città si impegna, possiamo fare molto. Cremona ha un grande potenziale, con società tra le migliori d’Italia. Se ci impegniamo tutti insieme, possiamo far crescere questo sport e portare in alto il movimento remiero, come sta accadendo in altre province come Varese. Cremona non è da meno, ha tutte le possibilità di eccellere nel canottaggio italiano”.

Cristina Coppola

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