Cronaca

I penalisti in visita a Cà del Ferro
"In troppi dietro le sbarre"

Dopo il suicidio di un detenuto lo scorso 3 agosto, l'iniziativa della Camera Penale di Cremona preseduta da Micol Parati che ha coinvolto i colleghi di Brescia, Bergamo, Mantova e l'on. Forattini del Pd.
L'allarme di Stefania Amato, dell’Osservatorio Carcere dell’Unione Camere Penali Italiane: "A Cremona per 500 detenuti c'è un unico magistrato di sorveglianza che deve riscontrare tutte le istanze".

Da tempo l’Unione Camere Penali italiane porta avanti una campagna per denunciare le gravi carenze delle carceri italiane. L’11 luglio scorso, oltre a un’astensione dal lavoro degli avvocati, a Roma una manifestazione nazionale aveva stigmatizzato la mancanza di serie riforme strutturali e l’indifferenza della politica. Ieri, martedi 13 agosto, una delegazione guidata da Stefania Amato dell’Osservatorio Carcere dell’Unione Camere Penali Italiane è rimasta all’interno del carcere di Cremona per tre ore e mezza. Erano presenti rappresentanti delle Camere Penali di Cremona con Micol Parati, Laura Maria Rita Negri e Paolo Sperolini, di Brescia con Simonetta Geroldi, di Bergamo con Maria Laura Andreucci, e Sebastiano Tosoni di Mantova. Presente anche la parlamentare del Pd Antonella Forattini.

“È un problema di numeri, ma non solo”, dice Stefania Amato. “È un problema di carenza di magistrati di sorveglianza che sono pochi in tutta Italia. A Cremona per 500 detenuti c’è un unico magistrato di sorveglianza che deve riscontrare tutte le istanze, sia quelle urgenti sia quelle ordinarie. Il secondo grande problema è quello del lavoro, cioè c’è il lavoro interno, c’è il lavoro che sostiene la struttura, diciamo così. Però manca il lavoro vero, quello che dà anche una formazione, una prospettiva per il futuro, per quando queste persone usciranno”. Per Amato il sovraffollamento andrebbe risolto “in un unico modo, con la liberazione anticipata speciale, con un aumento dello sconto dei giorni che vengono riconosciuti per la liberazione anticipata. C’è un progetto che è stato al momento accantonato che andrebbe ripreso”.

Intanto oggi il ministro della Giustizia Nordio ha annunciato un progetto che illustrerà nelle prossime settimane al Capo dello Stato per ridurre i detenuti di 15-20.000 unità, lavorando soprattutto sulla riduzione del carcere preventivo. Scettica la parlamentare del PD Forattini che chiede di tornare alla proposta di Giachetti di Iv.
La situazione del carcere di Cremona è di grande sofferenza, ma non è stato riferito alcun particolare sul suicidio di un detenuto trentunenne originario del Marocco, avvenuto il 3 agosto scorso.
“Ci sono tante carenze, manca personale, la carenza di educatori. Faccio un appello rivolto agli imprenditori affinché prendano in considerazione la possibilità di far lavorare i detenuti”.

Il servizio di Giovanni Palisto

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