Cronaca

Dispersione idrica, a Cremona si perde
il 23% dell'acqua immessa in rete

A Cremona il 23% dell’acqua immessa nella rete per usi civili si disperde lungo la rete stessa. Questo quanto emerge da una elaborazione fatta dall’ufficio studi della Cgia di Mestre, secondo cui Cremona è, in ogni caso, tra i comuni più virtuosi: basti pensare che a livello nazionale la dispersione idrica è al 42%. Si perdono quindi, mediamente, 72 litri dei 313 immessi pro capite.

LA DISPERSIONE NEI COMUNI
D’altro canto, il report evidenzia fortissime differenze a livello territoriale. Ad esempio, nel Comune di Potenza, che conquista la maglia nera, non arriva nei rubinetti delle abitazioni il 71 per cento di quanto immesso in rete. Seguono Chieti, con una dispersione del 70,4 per cento, L’Aquila con il 68,9%, Latina con il 67,7% e Cosenza, con il 66,5%. La città più virtuosa è invece Como, dove le perdite sono il 9,2%, seguita da Pavia con una dispersione idrica al 9,4%, e da Monza con l’11%.

In linea generale, secondo la Cgia di Mestre, la dispersione è riconducibile a più fattori: alle rotture presenti nelle condotte, all’età avanzata degli impianti, ad aspetti amministrativi dovuti a errori di misurazione dei contatori e agli usi non autorizzati (allacci abusivi). Inoltre la presenza di fontanili nei centri urbani può dar luogo a erogazioni considerevoli e di conseguenza a elevate perdite.

LA DISPERSIONE NELLE REGIONI
A livello regionale, la Lombardia è al terzo posto tra le regioni più virtuose, con una dispersione idrica del 31,8%, subito dopo la Valle
d’Aosta con il 29,8% e l’Emilia Romagna con il 29,7%. La situazione più critica si registra invece in Basilicata, dove la dispersione d’acqua su quanto immesso in rete è pari al 65,5 per cento.

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