Raddoppio ferroviario, Coldiretti:
"Evitato consumo di suolo fertile"
“E’ un importante risultato, ottenuto dal territorio. Si è giunti a una saggia decisione, che va nel segno della tutela del suolo agricolo, risorsa fondamentale e non rinnovabile, salvaguardando nel contempo il servizio ferroviario necessario ai cittadini”. Giovanni Roncalli, Direttore di Coldiretti Cremona, commenta con soddisfazione l’esito del tavolo di confronto tra Regione Lombardia, Rfi, la Provincia di Cremona e i Comuni interessati dal raddoppio ferroviario della tratta Piadena-Cremona, tenutosi ieri a Milano. Dal tavolo riunito a Palazzo Lombardia è emersa la volontà di trovare un’alternativa alla soluzione progettuale ipotizzata da Rfi, che prevedeva la realizzazione del raddoppio ferroviario tra Piadena e Cremona a una distanza di circa 20 metri dal binario esistente.
Regione Lombardia ha registrato la posizione della Provincia e dei Comuni cremonesi, condivisa con i rappresentanti del mondo agricolo e produttivo, tutti favorevoli alla realizzazione della soluzione che prevede il minor impatto sul suolo e sul servizio ferroviario. L’ipotesi confermata dai territori propone la realizzazione del raddoppio in affiancamento alla linea esistente, tra Piadena e Cremona e tra Cavatigozzi e Acquanegra con mantenimento dell’esercizio ferroviario (i treni potranno continuare a partire, garantendo il servizio, anche durante i lavori di raddoppio).
E’ un risultato frutto di un percorso, di dialogo e condivisione, che aveva portato i Comuni coinvolti, insieme ai rappresentanti del mondo agricolo ed economico, a condividere le osservazioni al progetto di raddoppio. Insieme, i Comuni di Piadena-Drizzona, Torre de’ Picenardi, Cappella de’ Picenardi, Pieve San Giacomo, Vescovato e Malagnino, con Coldiretti Cremona, Libera Ass. Agricoltori Cremonesi, Cia, Consorzio di Bonifica Dunas, Consorzio Irrigazioni Cremonesi e Consorzio Agrario Cremona, avevano sottolineato le molteplici criticità del progetto di variante, dall’impatto sul consumo di suolo all’impatto sull’ambiente e il paesaggio, dai costi dell’opera all’impatto sociale, dai danni alle imprese agricole a quelli all’idrologia dei suoli.
“La realizzazione del raddoppio ferroviario sul sedime esistente ridurrà notevolmente l’impatto ambientale dell’opera, tutelando anche le aziende agricole rispetto ad eventuali espropri di terreno fertile – prosegue Roncalli –. E’ un risultato positivo ottenuto da Cremona. Il nostro plauso va in primis ai Sindaci cremonesi che, con il Sindaco Raffaele Leni in qualità di portavoce, hanno saputo interpretare le istanze e le proposte del nostro territorio. Si è condivisa una soluzione più conservativa, molto meno impattante, che va nel segno dello sviluppo sostenibile. In una regione come la Lombardia, definita la meno virtuosa in fatto di consumo di suolo, azioni come quella che abbiamo condiviso sono sicuramente positive e vitali”.
“Hanno vinto le ragioni del territorio e un efficace lavoro di squadra. Credo che ogni attore in campo abbia dimostrato senso di responsabilità e capacità di andare oltre il proprio particolare interesse, per puntare con compattezza nella direzione del bene comune – aggiunge Raffaele Leni, Sindaco di Cappella de’ Picenardi –. Credo che questo metodo di lavoro possa e debba essere replicato in tutte le macro-questioni che coinvolgono la tutela del territorio che siamo chiamati ad amministrare e a custodire. A cominciare dalla partita che ci attende in tema di autostrade”.