Raddoppio Piadena-Cremona,
accolte le richieste dei Comuni

Rfi accoglie la richiesta dei sei comuni dell’asta Piadena – Cremona per quanto riguarda il raddoppio ferroviario. E’ l’esito del Tavolo di confronto che si è tenuto il 1° agosto a Milano a Palazzo Lombardia tra Regione, Rfi, Provincia di Cremona e i Comuni interessati dal cantiere, nell’ambito del dibattito pubblico avviato dalla stessa Rfi oltre un anno fa per condividere il progetto con il territorio cremonese.
In particolare è stato affrontato uno dei temi critici a parere dei Comuni, delle associazioni degli agricoltori e dei consorzi di bonifica. Il progetto “in variante” fin qui proposto da Rfi prevede la realizzazione del raddoppio ferroviario tra Piadena e Cremona a una distanza di circa 20 metri dal binario esistente per consentire anche la costruzione delle opere compensative (sottopassi, sovrappassi, opere di raccordo) e senza interruzione del servizio sul binario esistente. Una soluzione che secondo i soggetti territoriali andrebbe ad impattare pesantemente sulla vivibilità del territorio. In particolare, in alcuni casi si andrebbe a precludere la possibilità di accesso a luoghi sia pubblici (ad esempio un cimitero) che privati (cascine).
A questa soluzione progettuale i Comuni e le rappresentanze di categoria si sono opposti, anteponendo – come spiega il portavoce dei Comuni Raffaele Leni, sindaco di Cappella de Picenardi – la tutela degli aspetti sociali e di vivibilità del territorio alle necessità del cantiere. La loro proposta è la costruzione “in affiancamento”, realizzando cioè il secondo binario sul sedime già di proprietà di Rfi. In questo modo, il secondo binario verrà realizzato accanto a quello attuale, che resterà attivo durante tutta la fase di cantiere; una volta terminata la nuova infrastruttura e resa disponibile per il servizio, verrà smantellato l’attuale binario e sostituito con uno nuovo.
“Regione Lombardia – ha dichiarato al termine dell’incontro l’assessore alle Infrastrutture e Opere pubbliche, Claudia Maria Terzi – ha registrato la posizione della Provincia e dei Comuni tutti favorevoli alla realizzazione della soluzione che prevede il minor impatto sul servizio ferroviario, a discapito della durata complessiva dei lavori, che secondo la stima di Rfi si allunga a 11 anni. L’ipotesi confermata dai territori prevede la realizzazione del raddoppio in affiancamento alla linea esistente, tra Piadena e Cremona e tra Cavatigozzi e Acquanegra con mantenimento dell’esercizio ferroviario. Accogliamo questo volere dei Comuni, ma, in tutta onestà evidenziamo anche che i lavori con la linea in esercizio aumenteranno la possibilità di disagi e di disservizi”.
Che si tratti di un compromesso, ma accettabile, è l’opinione del sindaco Leni: “Penso che la cosa che oggi ha premiato il territorio sia stata la compattezza dei sindaci ma anche delle associazioni agricole: tutti insieme abbiamo anteposto a quelle che potrebbero essere le singole peculiarità l’obiettivo di salvaguardare il territorio e far sì che quest’opera imponente si sposi al meglio con le esigenze dei nostri concittadini. L’aspetto sociale per noi è stato determinante”.
“Sicuramente – aggiunge a proposito del protrarsi dei tempi di cantiere – il territorio dovrà sopportare dei sacrifici. Siamo coscienti di aver dovuto trovare un compromesso, ma se guardiamo l’operazione nel lungo termine e quello che restituirà al territorio, crediamo che valga la pena soffrire qualche anno in più ma poi godere di un territorio che resti vivibile per sempre”. gb