Cronaca

13enne annegato nell'Oglio: lo
strazio dei genitori e del nonno

L'adolescente tradito dalle forti correnti di quel tratto di fiume

Il sopralluogo di questa mattina dei carabinieri

Disperati, ma purtroppo vani, i tentativi di salvare il ragazzino di 13 anni di origine straniera residente nel bresciano che ieri sera è morto annegato nel fiume Oglio dopo essersi tuffato nel tratto che scorre in località Parco la Pedrera di Soncino dove la balneazione sarebbe vietata. Il corpo è stato recuperato dai sommozzatori dei vigili del fuoco di Cremona, accorsi insieme ai colleghi di Milano e al Nucleo speleo alpino fluviale, compresi due soccorritori acquatici e i volontari di Orzinuovi. La tragedia si è consumata davanti agli occhi attoniti dei genitori del ragazzo e del nonno con i quali la giovanissima vittima aveva trascorso una giornata fino a quel momento spensierata.

Poi, forse per cercare un pò di refrigerio dal grande caldo di questi giorni la decisione di fare un bagno. Il 13enne si sarebbe quindi tuffato, senza più riemergere. In preda al panico, non vedendolo più, i famigliari hanno lanciato l’allarme. Poi l’arrivo dei vigili del fuoco, le ricerche e il ritrovamento sott’acqua del ragazzo. I medici del 118 hanno fatto di tutto per tentare di rianimarlo, purtroppo senza successo. Un punto, quello del tratto di fiume dove l’adolescente si è tuffato, dove l’acqua non è molto profonda, ma dove ci sono forti correnti.

Sull’accaduto, i carabinieri hanno avviato un’indagine per ricostruire esattamente la dinamica dei fatti e per appurare se effettivamente quella porzione di fiume sarebbe o meno balneabile. Da chiarire anche se il ragazzino si sia effettivamente tuffato o se sia stato trascinato dalla corrente mentre giocava in acqua. Gli inquirenti hanno sentito la famiglia della vittima, i testimoni presenti al momento dell’incidente e il personale del parco.

Sara Pizzorni

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