Cronaca

Peste suina Africana, ad Ats Val
Padana è costata oltre 500mila euro

La peste suina è costata oltre 500mila euro ad Ats Val Padana, nonché la distruzione di 159 tonnellate di carne nei territori di Cremona e Mantova. Tutto risale alla fine di agosto del 2023, quando era emerso un focolaio di peste suina in un allevamento di Zinasco, in provincia di Pavia.

Come spiega il dottor Vincenzo Traldi, dirigente veterinario dell’Agenzia, era stata la Regione a segnalare la situazione. “Tale allevamento aveva movimentato, nei 21 giorni precedenti l’isolamento del virus, circa 600 animali, inviati a macelli di Lombardia, Emilia Romagna e Veneto”.

Era scattata quindi l’allerta della locale Ats, in quanto un macello del Mantovano, il 3 e il 10 agosto, aveva ricevuto due partite di suini proprio dall’allevamento di Zinasco. Nel mentre gli animali erano stati macellati e le carni distribuite. Questo aveva portato a dover considerare a rischio tutte le carni entrate in contatto con quelle contaminate. “Si trattava di una massa enorme di prodotto” ha spiegato Traldi.

Le autorità competenti, dunque, a seguito di questa allerta alimentare, avevano istituito le proprie procedure di sequestro e distruzione di materiali potenzialmente contaminati. Il risultato è stato la distruzione di 159 tonnellate di carne, per i quali Ats sta finendo in queste settimane di pagare gli indennizzi, che ammontano a un totale di 509.931 euro.

“La questione è stata lungamente dibattuta a livello ministeriale e regionale” spiega Traldi. “C’erano dei punti fondamentali da chiarire e c’è voluto molto tempo perché questa enorme quantità di carni entrate nella procedura di distruzione ha comportato l’impiego di cifre elevate, per le quali ci serviva supporto degli organi superiori”.

Da ricordare, conclude il dirigente Ats, che “il virus della Peste Suina Africana non colpisce l’uomo. Rappresenta un problema solo per gli animali”.

LaBos

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