Camera di Commercio a tre:
accordo su Giunta e Consiglio
Con fatica, ma alla fine è stato raggiunto l’accordo fra le categorie economiche delle province di Pavia, Cremona e Mantova per i nomi da indicare alla Regione come componenti del Consiglio della nuova Camera di Commercio che si insedierà a settembre. La deadline per la consegna è il 22 luglio e non era scontato che si arrivasse al risultato con qualche giorno di anticipo.
Le ultime sono state settimane di discussione aspra soprattutto tra le categorie economiche di Pavia e Mantova: i primi che fino all’ultimo hanno combattuto contro la fusione; e i secondi fermi sull’accordo iniziale che prevedeva per loro tre posti in Giunta. Alla fine un paziente lavoro di diplomazia ha portato tutti a più miti consigli. Saranno quindi 4 i membri di Giunta in rappresentanza di Pavia, due quelli di Cremona e due di Mantova.
Tra i motivi di tensione, c’era il patrimonio portato in dote dalle tre province: è dal 2018 che si sta discutendo di questa fusione e risalgono ad allora i numeri degli iscritti su cui si basano gli equilibri fra le tre sedi. Pavia si è sempre fatta forte della maggiore consistenza numerica delle sue imprese, trainate soprattutto dal commercio, ma da allora, hanno fatto notare cremonesi e mantovani, molte cose sono cambiate.
33 i componenti del Consiglio, alla cui base sta un complesso sistema di raggruppamenti che tiene insieme più la rappresentanza territoriale che le specificità delle categorie economiche. La maggior parte dei seggi spetta ai rappresentanti di commercio, industria e artigianato, a loro volta divisi in due raggruppamenti trasversali ai territori: da una parte Confcommercio Cr-Mn-Pv, Confartigianato Cremona, Crema, Mantova, Pavia e Lomellina; Apindustria Cr e Mn; dall’altra Confindustria, Cna, Confesercenti (delle tre province), Asvicom e Libera Artigiani Crema. Entrano in consiglio anche i rappresentanti di agricoltura, cooperative, trasporti, credito e assicurazioni, sindacati, associazioni di consumatori e liberi professionisti.
I nomi si conosceranno solo dopo la convalida della Regione; poi l’insediamento del Consiglio che a sua volta nominerà gli otto componenti di Giunta (7 + il presidente il cui volto vale doppio), organo esecutivo su cui finora si erano focalizzate le discussioni. Raggiunto l’accordo, ora è nell’interesse di tutti avviare nel migliore dei modi un ente camerale che rappresenta un esperimento inedito, il terzo, per importanza economica, di tutta la Lombardia, dopo Milano e Brescia. gbiagi