Testamento falsificato? L'Appello
non conferma l'assoluzione
Nel novembre dell’anno scorso il giudice del tribunale di Cremona aveva assolto, “perché il fatto non sussiste”, una 58enne finita a processo con l’accusa di aver falsificato il testamento olografo dell’ex marito, morto nel dicembre del 2020 all’età di 61 anni. La sentenza, però, non è stata confermata dai giudici della Corte d’Appello a Brescia che invece hanno emesso un’ordinanza con la quale hanno disposto la rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale, ordinando una perizia grafologica sul testamento e chiamando come testimone l’avvocato Uliana Garoli, che aveva seguito la moglie durante la separazione e che già aveva già testimoniato nel processo di primo grado, spiegando che il deceduto aveva effettivamente scritto quel testamento nel suo studio e mostrando in aula la copia che aveva conservato.
Nel procedimento, come parti civili ci sono i due fratelli del deceduto, che a suo tempo avevano sporto querela. Entrambi sono assistiti dall’avvocato Simona Bozuffi. Il testamento, che vedeva la ex moglie come unica beneficiaria, era stato redatto nel luglio 2011, quando i due erano già separati legalmente. La separazione risale infatti al 2009, mentre il divorzio nel 2018.
Impugnato dal fratello e dalla sorella del 61enne, il testamento era stato anche oggetto di perizia calligrafa disposta dalla procura, che nel 2021 aveva riscontrato qualche anomalia nella firma, attribuendo la diversità ad una maggiore attenzione nell’apporre la firma, vista l’importanza del documento. Alla luce di queste conclusioni, la procura aveva chiesto l’archiviazione.
A quel punto i familiari del 61enne avevano presentato opposizione, facendo leva anche su altre perizie calligrafe di parte. Nell’aprile del 2022, il gip aveva deciso di procedere con l’imputazione coatta. Al termine del processo di primo grado, nei confronti dell’imputata è stata emessa sentenza di assoluzione, che però non è stata confermata in sede di Appello, al quale le parti civili si sono rivolte. Il procuratore generale aveva invece chiesto la conferma dell’assoluzione. I giudici hanno quindi conferito l’incarico alla grafologa di Bergamo Aurora Corbia, fissato al 22 ottobre il termine per il deposito della perizia e rinviato al 5 novembre per sentire la Corbia e l’avvocato Garoli. L’imputata è assistita dall’avvocato Ilaria Ceriali.
Sara Pizzorni