Cronaca

Logistica Picenengo, il Comitato:
"Indispensabile la VIA"

Il Comitato di cittadini che si sta battendo contro la piattaforma logistica in via Sesto da 150mila mq su un'area ora agricola ha inviato nuove osservazioni nell'ambito del procedimento autorizzativo in corso in Provincia.

Il Comitato di cittadini che si sta battendo contro la piattaforma logistica in via Sesto da 150mila mq su un’area ora agricola ha inviato nuove osservazioni nell’ambito del procedimento autorizzativo per la verifica di assoggettabilità alla VIA (Valutazione di impatto ambientale). Nel documento di 26 pagine depositato si evidenzia che, “nonostante le integrazioni documentali presentate dal proponente possono soddisfare  molte osservazioni e richieste sollevate dagli Enti preposti, il procedimento è assolutamente carente rispetto all’informazione fornita ai residenti e alla popolazione e all’analisi e valutazione delle loro istanze che andrebbero sviluppate e favorite attraverso un adeguato processo di coinvolgimenti attivo e partecipazione”. La richiesta è dunque che “i nuovi progetti insediativi a Picenengo, logistico, artigianale e commerciale, per i loro rilevanti e cumulativi impatti, siano sottoposti a VIA, il cui procedimento comprenda il coinvolgimento attivo della popolazione residente e di ogni portatore di interessi puntuali e diffusi sul territorio per rappresentare attraverso le loro competenze le legittime istanze su questioni che riguardano, oltre che i beni comuni della collettività e delle generazioni future, la loro salute, la loro sicurezza e il valore dei loro patrimoni, oltre che per garantire la doverosa trasparenza e partecipazione nei processi decisionali anche per raggiungere accordi e soluzioni bonarie che evitino il contenzioso giudiziale postumo (…).

Tra le preoccupazioni dei residenti c’è anche quella di aggiungere cemento in una zona già interessata da allagamenti: “Gli interventi di protezione idraulica a progetto – scricono i firmatari del Comitato –  in un’area storicamente soggetta ad allagamenti, non è dimostrato possano assolvere al loro scopo né affatto migliorare, come si afferma, la situazione in  essere. Si chiede infatti come l’installazione di pozzi disperdenti e di trincee drenanti con serbatoi  lineari disperdenti per contenere la pioggia su una superficie in gran parte impermeabilizzata, possano  sostituire la capacità di permeabilità dei suoli, che già ora è insufficiente a prevenire gli allagamenti. Inoltre, al cambiare del clima, i fenomeni meteorici estremi stanno assumendo carattere affatto eccezionale, quanti piuttosto ricorrente ed ordinario”.

“Con la presente – concludono le osservazioni –  si riconosce la disponibilità dimostrata dagli Enti competenti all’ascolto e alla collaborazione, attuata mediante interlocuzioni e incontri con amministratori e funzionari, ma si conferma che il processo di informazione e partecipazione deve essere più ampio e inclusivo.
Si ribadisce infine quanto sia essenziale che le decisioni relative al futuro del nostro territorio tengano conto delle sfide legate alla crisi climatica, all’inquinamento e agli impatti ambientali e sanitari e  richiedano uno sforzo programmatico di responsabilità, garantendo così un futuro sostenibile e salubre per tutti i cittadini”.

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