Cronaca

Il murales coi volti dei residenti
Allo Zaist nuova vita alla palestrina

Un murales per rappresentare l’appartenenza alla comunità nel quartiere Zaist e rimarcare l’importanza di ogni singola persona all’interno del gruppo. “Omnis”, è il titolo del progetto grafico che sta colorando l’esterno della  palestrina del quartiere Zaist, nel Parco del Volontariato, epicentro tra oggi e domani di una serie di iniziative di aggregazione organizzate dal gruppo spontaneo di residenti ed ex residenti della Purewal Cup (dal nome dell’esercizio commerciale di via Brescia che sponsorizza l’iniziativa) e supportati dal Comitato di Quartiere6 sul tema del superamento delle conflittualità in un quartiere dall’alto tasso di presenze straniere.  Nella giornata di oggi l’oratorio di san Francesco ha ospitato il torneo di calcetto, che sull’onda del potere aggregante dello sport ha visto sfidarsi varie squadre. In serata poi esibizione di danza nel vicino Parco del Volontariato con i gruppi Ritmo del Alma (ballo latino americano) e  Infinity Dance.

Prima delle danze è stato presentato il progetto artistico ideato dai ragazzi  della Purewal e dall’artista Marco Cerioli che aggiunge un altro tassello all’ormai lunga lista di progetti di valore sociale a Cremona e non solo.

“Tutto è partito dalle risposte dei residenti a un questionario da cui era emersa la volontà di trattare il tema del razzismo”, spiega Cerioli. Argomento difficile da tradurre in un murales e così abbiamo allargato il soggetto al tema della comunità in cui ognuno possa riconoscersi”. Da qui anche il titolo dell’opera, Omnis, “ogni singolo elemento all’interno di un gruppo”, che campeggia a fianco dell’entrata della palestrina, un tempo la chiesa del quartiere. “Parallelamente abbiamo chiesto loro se volevano prestare il loro ‘sorriso’ alla causa e abbiamo avuto una grande adesione. Abbiamo ricavato circa 200 foto dei residenti e quindi realizzato questa composizione che fosse rappresentativa di tutti”.
L’adesione è stata superiore alle aspettative.
“Credo che questo stia accadendo perché la palestrina è un luogo molto caro a tutti qui allo Zaist – spiega ancora Cerioli -.  C’è chi ci tiene per sostenere la causa promossa da Purewal, chi proprio per un senso di appartenenza al quartiere. Abbiamo dedicato solo una giornata a questo shooting, ma da lì col passa parola è arrivata tutta una serie di fotografie di chi voleva esserci a tutti i costi. Anche stamattina qualcuno mi ha chiesto di poter essere inserito, vedremo di farceli stare tutti!”
La tecnica è quella classica dello spolvero, aggiornata ai tempi: non si utilizza più carta e punteruolo, si disegna con tavoletta grafica, poi stampa col plotter e ritaglio con particolari strumenti.
La parete verso la piazza avrà colori neutri, mentre la copertina, sulla facciata della ex chiesa, sarà più variegata. L’idea è quella di fare un camuflage di volti, quindi poche tinte.

Questo è il primo esempio in città di utilizzo di “muro libero” per scopi decorativi, un’attività regolamentata dal Comune di recente, per lasciare spazio alla creatività giovanile  ma anche per vere e proprie creazioni artistiche, come quella di Cerioli. Nel primo caso le opere possono essere successivamente rimosse e sostituite, nel secondo ovviamente no. Altro esempio di muro libero allo Zaist è quello che costeggia  la piazza sull’altro lato, una scritta su sfondo nero che invita chi vuole a lasciare un proprio pensiero.

“Noi vogliamo che questo sia il quartiere della bellezza”, spiega Giulio Ferrari, presidente del Comitato di Quartiere 6, “quella degli spazi esterni, ma anche quella interiore, della nostra comunità. Con questo intervento penso che esprimiamo al meglio questi due concetti. Questo luogo  ha intrapreso un processo di trasformazione rappresentando quello che di più prezioso ha il quartiere, ossia la sua comunità, fatta di tantissime persone e della quale dobbiamo essere fieri, perché non odia, non ha paura delle diversità, non lascia fuori nessuno. Una comunità fatta di uomini, donne, ragazze e ragazzi che ogni giorno danno tantissimo al nostro quartiere senza chiedere mai nulla in cambio”.
“La due giorni di Purewal Cup è una rete che abbiamo supportato come Quartiere per far sì che attraverso l’arte la musica, il colore e anche lo sport si possano vivere i luoghi del nostro quartiere, stando insieme, superando i pregiudizi e quei concetti d’odio che molto spesso invadono la nostra società e che possono esser superati solo incontrandosi”.

“La palestrina significa tantissimo per noi – aggiunge Gian Emilio Beccari, componente del Comitato di quartiere e residente storico. “Per noi aver rivitalizzato questo luogo e la ex chiesa è una vittoria che speriamo possa durare.
Fino a qualche anno fa era più evidente la separazione tra le diverse culture che vivono qui. Adesso fortuntamanete sempre meno, anche grazie al lavoro fatto da noi del quartiere e dall’oratorio. Stiamo riuscendo a creare aggregazione, certe conflittualità ci sono ancora, come ci sono dappertutto, ma sicuramente sempre meno. Dobbiamo ringraziare questi giovani, un tempo non era così, facevamo più fatica a integrare le persone, ma solo così si fa crescere il quartiere”.

Domani la festa continua con gli ultimi tornei in oratorio e al Parco Asia nel pomeriggio con letture e laboratori per bambini, bookcrossing, dimostrazioni sportive e promozione salute e la collaborazione di diverse associazioni.   Spazio anche alla dimostrazione di agility dog (ore 17.30) nell’area cani e alla tombolata presso l’oratorio di San Francesco (18,30), in contemporanea con un giro del quartiere in bicicletta sventolando le bandiere del mondo. Gran finale alle 20 con la proiezione della Finale degli Europei di calcio 2024 in piazzetta. gbiagi

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