Cronaca

Atti persecutori nei confronti
della figlia. 83enne condannato

Un papà di 83 anni è stato condannato a un anno di reclusione per stalking nei confronti della figlia. Secondo l’accusa, dal 2018 al 2022 aveva ridotto la donna, 58 anni, in uno stato di prostrazione. “Sei una fallita, andavi ammazzata in culla”, le diceva il padre. L’uomo, processato con il rito abbreviato, dovrà risarcire la vittima con una provvisionale di 3 mila euro. Al processo, la donna era parte civile attraverso l’avvocato Mimma Aiello.

L’avvocato Aiello

“Tutto è nato per questioni economiche”, ha spiegato il legale. “Il padre aveva un’azienda in proprio e grandi disponibilità economiche. Al figlio aveva ceduto l’attività e poi gli aveva dato in gestione il patrimonio costituito da titoli, somme di denaro e azioni, richiedendo solo interessi o disinvestimenti al necessario. Dopo le pressioni subite, il figlio ha restituito il patrimonio, e a quel punto il padre lo ha dato da gestire alla figlia con il medesimo accordo. Al minimo screzio, ha preteso la restituzione“. E da lì sono nate quattro cause civili.

“Le lettere con le rivendicazioni economiche continuavano ad arrivare”, ha spiegato il legale, “così la mia cliente ha deciso di andarsene insieme al marito. Hanno venduto di nascosto la casa e si sono trasferiti in Liguria“. Ma il padre di lei l’aveva scoperto e aveva ricominciato ad inviare messaggi: “Pensavate di essere scappati e di sfuggire a tutto quello che vi capiterà con le nuove cause”, aveva scritto l’imputato, riprendendo a perseguitarli.

La vittima era arrivata al punto da essere terrorizzata tutte le volte che doveva aprire la cassetta delle lettere o la posta elettronica. “Con la condanna”, ha concluso l’avvocato Aiello, giustizia è stata fatta, soprattutto sotto il profilo morale”.

Sara Pizzorni

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