Politica

Virgilio: "Al territorio serve
concretezza, non ha colori politici"

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Di seguito l’intervento del sindaco Andrea Virgilio dopo il giuramento nella prima seduta del Consiglio Comunale.

“Rivolgo un saluto alle cremonesi e ai cremonesi, alle persone qui presenti che stanno seguendo questa seduta; un
saluto ai cremonesi di nuova generazione che contribuiscono ad arricchire la vita sociale e civile; un saluto ai consiglieri in particolare agli under 30 che dovranno aiutarci a guardare la città con i loro occhi, con le loro sensibilità e con i legami
che hanno con altri giovani del territorio. Cremona dovrà sempre più essere una città aperta, aperta ai diritti, all’innovazione, al confronto fra visioni e culture diverse, una città forte dei suoi valori antifascisti, che ha dato il contributo di tante vite alla Guerra di Liberazione.

Una città aperta perché è città della pace, contraria ad ogni forma di violenza e prevaricazione, città che lavora per una
convivenza più giusta, che guarda ai più deboli, ai diritti sociali, a quelli civili e alla loro evoluzione e che costruisce occasioni di dialogo e di confronto.
Apriamo questa consiliatura lasciandoci alle spalle anni importanti per la nostra città. Voglio esprimere il mio primo pensiero alle vittime della pandemia, ai loro familiari, a quell’esercito gentile e silenzioso fatto da operatori sanitari, da volontari, medici, educatori e da cittadini che in quei giorni hanno espresso il meglio di Cremona.
Il tema della salute non può e non deve essere collocato in una parentesi temporale, in una delle tante rimozioni che ci colpiscono: nei prossimi anni anche questo consiglio e i loro rappresentanti saranno chiamati ad affrontare questi
temi, a fornire indirizzi alla giunta, a sollecitare la stessa affinché rappresenti le esigenze della nostra città verso gli enti a noi sovraordinati, affinché si possa in qualche modo trasformare in politiche pubbliche la sofferenza di quei mesi, il dolore di un’intera collettività.

In noi troverete sempre un riferimento istituzionale che mette al centro le esigenze del territorio, le sue richieste, con uno spirito di collaborazione con l’intero consiglio nella consapevolezza che il territorio non ha colori politici, il territorio ha invece richieste che tutti, all’interno del proprio ruolo e delle proprie rappresentanze politiche possono contribuire a realizzare.

Questo deve essere in generale l’approccio corretto anche nel rapporto fra maggioranza e opposizione: dobbiamo essere consapevoli che tanti nostri concittadini non hanno voluto esprimere il loro voto, la maggioranza dei cremonesi al ballottaggio non si è recata alle urne e questo Consiglio Comunale, dunque, non è espressione di tutti i cittadini di Cremona, come non lo è il Sindaco.

Il nostro compito dovrà essere quello di interpretare i bisogni di tutti, farlo nel rispetto dei nostri programmi, farlo nel merito delle questioni, farlo oltrepassando recinti di autoreferenzialità che spesso infliggono chi pensa già di avere verità e soluzioni.
Non importa da che parte saremo e sarete. Ci saranno sicuramente delle occasioni in cui ci troveremo schierati su posizioni diverse, ma ciascuna delle parti rispetterà l’altra, se il confronto sarà leale e soprattutto costruttivo per il bene
della città.
Non solo noi dobbiamo essere orgogliosi di rappresentare i cittadini, ma dobbiamo fare in modo che siano i cittadini ad essere orgogliosi del nostro impegno: questo è l’unico modo per contrastare l’astensionismo. Essere noi stessi,
orgogliosi delle nostre culture politiche, delle nostre appartenenze, sensibilità, accompagnarle dentro alla carne viva dei problemi, farla scendere dai piedistalli dell’astratto. Non servono melasse, non servono accordi tattici, serve politica locale, serve lavorare insieme quando condividiamo battaglie comuni e serve anche la contrapposizione fra di noi se non siamo in sintonia.


Serve ascolto, ascolto delle ragioni degli altri, delle nostre, di quelle dei cittadini singoli e dentro alle variegate forme di organizzazione sociale. Serve la scelta, perché noi siamo qui per assumerci la responsabilità di decidere, consapevoli che non sempre questo comporta unanimità, ma spesso genera divisioni e contrasti. Serve allora farlo nel miglior modo possibile, nel metodo, dentro a un percorso aperto, nel confronto istituzionale, nel rapporto schietto con i portatori di interesse e con la cittadinanza.
In un’epoca in cui prevale la deriva della disintermediazione, diventa fondamentale il confronto e la valorizzazione degli organismi intermedi che oggi più che mai esercitano una funzione importante di rappresentanza dei diversi corpi sociali.

Accanto a questo non rinunceremo al confronto diretto con imprenditori, artigiani, commercianti, con professionisti, con lavoratori, un’amministrazione non si muove soltanto nell’alveo della rappresentanza ma anche e nel confronto diretto con le persone.

La città ha bisogno di concretezza: in questi mesi stiamo dando realtà ai cantieri del PNNR, nonostante le tante difficoltà, il rapporto con le imprese, le loro criticità nel reperire il personale, il rapporto con i Ministeri, spesso farraginoso,
nonostante un governo che taglia le risorse ai comuni e lo fa colpendo i comuni virtuosi.
Dentro a questo percorso ad ostacoli i comuni italiani e Cremona in prima linea stanno realizzando cose importanti: case popolari, scuole per i nostri bambini, parchi, spazi per i giovani, per la musica, piazze, nuove zone pedonali, nuovi bus
elettrici. Il PNRR non è solo una questione ragionieristica di importi, sigle e rendicontazioni: le opere del PNNR sono servizi ai cremonesi, alle famiglie cremonesi, ai pendolari cremonesi, ai lavoratori cremonesi, ai giovani cremonesi.
Non sono una prerogativa di chi governa, ma richiedono una presa in carico trasversale a tutte le forze politiche soprattutto quelle rappresentate in questo consiglio.

Una città viaggia su due binari: il primo è quello della visione, perché occorre dotarsi di una strategia, di progetti in grado di dare respiro alla comunità. 
Dall’altra occorre attenzione alla quotidianità, alle pratiche di ogni giorno e come amministrazione dobbiamo dare stabilità ad entrambe le traiettorie: presente e futuro, perché l’attenzione alle persone la si garantisce dentro a spazi temporali diversi.
Consentitemi infine un ringraziamento alla mia Giunta. Desidero qui ringraziare gli assessori che ho scelto dentro alla mia coalizione, che hanno mostrato sin dalle prime ore un grande impegno e una forte consapevolezza del ruolo. Ora dobbiamo amalgamare la squadra, non tanto sulla base dei contenuti, ma dei caratteri, degli stili; dobbiamo conoscerci non per omologarci ma per comprenderci. Una squadra è fatta di persone e questo deve uscire all’esterno: ho voluto una Giunta politica, nel senso di un pieno rispetto del ruolo di indirizzo che abbiamo dentro al rapporto con le lavoratrici e lavoratori che operano in questo Ente e che abbiamo al di fuori con l’intera città e il nostro territorio.

Un ringraziamento infine alla Giunta uscente, al lavoro importante che ha svolto per il bene di questa città, al sindaco e amico Gianluca Galimberti, un ringraziamento a Oreste Perri, Gian Carlo Corada, Paolo Bodini e Alfeo Garini,
persone che nei prossimi mesi continuerò ad ascoltare, perchè un ruolo di questa portata non si crea dentro a una bolla, ma si alimenta anche grazie al confronto con chi è venuto prima di noi”.

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