Politica

Pizzetti presidente e Alquati vice
Primo Consiglio Comunale e già scintille

Il tavolo della Giunta e sullo sfondo il presidente del Consiglio Comunale Luciano Pizzetti (FOTOGALLERY SESSA)

Insediato questo pomeriggio il nuovo consiglio comunale dell’Amministrazione Virgilio. In una sala Quadri più surriscaldata che mai come ogni estate  oltre ai 32 consiglieri  (20 di maggioranza, 12 di minoranza) anche un folto pubblico di cittadini ha voluto ascoltare il saluto del sindaco, che dopo le formalità di rito, ha toccato vari temi, dai “cremonesi di nuova generazione che contribuiscono ad arricchire la vita sociale e civile”, ai “consiglieri in particolare agli under 30 che dovranno aiutarci a guardare la città con i loro occhi”, ricordando che “Cremona dovrà sempre più essere una città aperta ai diritti, all’innovazione, al confronto fra visioni e culture diverse, una città forte dei suoi valori antifascisti, che ha dato il contributo di tante vite alla Guerra di Liberazione”.

Votato poi a scrutinio segreto il presidente del Consiglio: 22 voti a Luciano Pizzetti, quindi eletto; 10 a Jane Alquati, vice e 1 voto a Riccardo Merli, uno dei consiglieri più votati e di cui si era parlato anche come possibile assessore. Da notare che Pizzetti è stato eletto con un voto in più rispetto ai numeri della maggioranza (20 consiglieri più il sindaco).

Discorsi improntati alla volontà di collaborare con la minoranza, quelli pronunciati da Virgilio e dallo stesso Pizzetti, a cui hanno fatto da contraltare le prime dichiarazioni tutt’altro che concilianti della stessa Alquati, chiamata a prendere la parola da Pizzetti; ma soprattutto del candidato sindaco Alessandro Portesani, che ha consegnato a un comunicato stampa le sue critiche al centrosinistra.

Nel suo saluto iniziale Virgilio è partito da una premessa chiara su quale sarà l’impronta della amministrazione, con la consapevolezza del male che affligge la democrazia, ossia l’astensionismo: “In noi troverete sempre un riferimento istituzionale che mette al centro le esigenze del territorio, le sue richieste, con uno spirito di collaborazione con l’intero consiglio nella consapevolezza che il territorio non ha colori politici, il territorio ha invece richieste che tutti, all’interno del proprio ruolo e delle proprie rappresentanze politiche possono contribuire a realizzare.
Questo deve essere in generale l’approccio corretto anche nel rapporto fra maggioranza e opposizione: dobbiamo essere consapevoli che tanti nostri concittadini non hanno voluto esprimere il loro voto, la maggioranza dei cremonesi al ballottaggio non si è recata alle urne e questo Consiglio Comunale, dunque, non è espressione di tutti i cittadini di Cremona, come non lo è il Sindaco.
Il nostro compito dovrà essere quello di interpretare i bisogni di tutti, farlo nel rispetto dei nostri programmi, farlo nel merito delle questioni, farlo oltrepassando recinti di autoreferenzialità che spesso infliggono chi pensa già di avere verità e soluzioni”.

Virgilio ha parlato della necessità di un rapporto forte con regione e Governo e tutti i progetti del Pnrr che stanno prendendo forma.

Da ultimo, ha ringraziato i sindaci che lo hanno proceduto, a cominciare da Galimberti, ma anche andando via via a ritroso per arrivare fino ai primi anni Novanta di Alfeo Garini, il sindaco della Giunta anomala Dc – Pci, uno dei primissimi esperimenti in Italia. “Persone che nei prossimi mesi continuerò ad ascoltare – ha concluso Virgilio –  perchè un ruolo di questa portata non si crea dentro a una bolla, ma si alimenta anche grazie al confronto con chi è venuto prima di noi”.

Lungo e articolato l’intervento di Luciano Pizzetti che sul finale ha citato anche la necessità di instaurare “convergenze parallele” nella consapevolezza che la “maggioranza ha il dovere della non autosufficienza”, proprio in riferimento all’alto tasso di astensionismo di cui hanno dato prova i cremonesi. “Rinnovare per crescere senza lasciare persone ai margini; noi dovremo essere mediatori di futuro”, ha detto. “Non ci sono grandi cose e piccole cose, ci sono solo cose importanti” , ha aggiunto in riferimento alla necessità di una cura del decoro della città che è anche presupposto essenziale per la sicurezza. Ha poi rivolto il suo personale augurio al sindaco, sia da consigliere che da amico: “Lei ha la schiena dritta che non sa di supponenza, continui così”.

Pizzetti ha citato anche l’amato Berlinguer di cui ricorre il 40esimo della scomparsa: “Al suo funerale partecipò l’Italia intera da Sandro Pertini a Almirante. Lui insisteva su un concetto: essere conservatori e rivoluzionari, una contraddizione solo apparente, ovviamente riferita a ben altro. Ma se dovessi dire chi siamo, siamo proprio così: conservatori e rivoluzionari. Se è vero che non c’è futuro senza memoria è pur vero che non c’è memoria che tenga senza la speranza”.

La vice Jane Alquati ha detto sì che l’opposizione sarà “concreta e leale”, ma non ha mancato di rimarcare le critiche già rivolte a Virgilio e  all’assessore Zanacchi dal centrodestra nei giorni scorsi in merito alla gestione degli eventi e alla polemica con Confcommercio.

E appunto Alessandro Portesani, capogruppo di Novità a Cremona, fuori dall’aula ha rincarato la dose: “E’ iniziata oggi la vita nelle istituzioni della Giunta Virgilio: la più gattopardesca della storia di Cremona, con il suo cambiar tutto per non cambiare niente. Noi di ‘Novità a Cremona’ non possiamo che augurare buon lavoro a questo esecutivo: fotocopia delle precedenti Giunte Galimberti. Per il resto, fin dai suoi primi giorni di vita, la Giunta ha già dato prova di essere una brutta copia delle precedenti e quindi da già la sensazione di essere inadeguata”. Viene citato il caos viabilistico nel quartiere Po, la polemica con Confcommercio, “un altro pesante e grossolano errore nella comunicazione, condito da altrettanti deliri di onnipotenza politica. L’incapacità di interloquire con il semplice cittadino spesso svillaneggiato. La solita pesante mancanza di programmazione per il mantenimento del decoro della città”.

E la neonata amministrazione viene pure accusata di aver “copiato” alcuni spunti del programma del centrodestra, dal decoro del cimitero alle bodycam alla polizia locale. “Andremo a verificare – conclude Portesani – puntualmente, se dalle parole si è passati ai fatti o si è rimasti, come sempre, a chiacchiere fumose o racconti fantasiosi, senza neppure interloquire con noi, a dispetto dei pomposi proclami di apertura al dialogo con le minoranze”.
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Foto: Francesco Sessa

 

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