Cronaca

Vigili: abolizione del reato di
abuso d'ufficio, salta la sentenza

Colpo di scena nel procedimento che vede sotto accusa quattro agenti della polizia locale di Cremona per i reati di abuso d’ufficio e falsità materiale per tre differenti episodi che li hanno visti coinvolti. Ma oggi, invece di pronunciare la sentenza, così come era previsto, il collegio dei giudici ha emesso un’ordinanza, disponendo un rinvio per consentire alle parti di prendere atto delle modifiche legislative relative all’abolizione del reato di abuso d’ufficio, così come previsto dal disegno di legge Nordio per la riforma della Giustizia voluta dal Governo Meloni.

L’abrogazione del reato di abuso d’ufficio è stata approvata dai due rami del Parlamento, ma sono cinque gli articoli che dovranno essere votati prima che la legge venga promulgata. Dunque, in attesa del voto finale, i giudici hanno rinviato la sentenza al prossimo 10 settembre, e hanno invitato le parti a dialogare, anche in previsione di un’eventuale diversa qualificazione giuridica dei fatti. In sostanza, vista l’abolizione del reato di abuso di ufficio, il pm dovrà valutare quali altri reati eventualmente contestare.

Lo scorso 4 giugno l’accusa aveva formulato le richieste di pena. La condanna più alta, 4 anni e 9 mesi, era stata chiesta per l’agente Angelo Sorvillo, coinvolto in tutti gli episodi, in primis quello inerente le multe. L’imputato è accusato di aver emesso, fuori servizio, 25 verbali alle auto in sosta vietata in via Garibotti davanti alla scuola infanzia Castello.

Gli altri episodi contestati sono relativi ad un presunto arresto illegale di una  donna ammanettata e accompagnata al Comando per non aver fornito le sue generalità (per questo caso il Comune è stato chiamato come responsabile civile), e l’intervento in un palazzo chiesto ai vigili da un collega che abita nello stabile e che da anni è in cattivi rapporti di vicinato con il residente del piano di sopra. Per gli agenti Marco Matteucci, il pm aveva chiesto 3 anni e 2 mesi, per  Matteo Trimarchi 9 mesi e per Paolo Villa un anno e due mesi.

Sara Pizzorni

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