Cronaca

Bonifica e riutilizzo dell’ex Cava
Confronto pubblico a Grumello

Il sindaco di Grumello Marilena Visigalli
Luca Moggi, sindaco di Pizzighettone
Oreste Bricchi, sindaco di Acquanegra
L'incontro aperto di giovedi sera nella sala polivalente di Grumello Cremonese (fotogallery Sessa)

Presentato ieri sera, nella Sala Polivalente della Fiera di Grumello, il progetto riguardante l’ex cava presso Cascina Angiolina, attualmente oggetto di un procedimento autorizzativo in Provincia per la bonifica dai rifiuti illegalmente smaltiti e la trasformazione in discarica di rifiuti industriali non pericolosi. L’assemblea è stata indetta dall’amministrazione comunale di Grumello, con il sindaco Marilena Visigalli che ha aperto i lavori, affiancata dai colleghi di Pizzighettone, Luca Moggi e di Acquanegra, Oreste Bricchi.

Visigalli ha ripercorso la cronistoria della cava, avviata nel 1993. “Nel 2010 – ha spiegato – è stata attribuita alla cava la possibilità di trattamento di rifiuti non pericolosi, per cui la sua storia come discarica inizia già da quella data. Nel 2013, la vendita parziale della cava ad Acciaieria Arvedi”. Subito dopo l’acquisto emerge la presenza di materiali edili (asfalti, cartongessi, ecc…) attribuibili alla gestione precedente. A quel punto scatta il sequestro per la presenza di scarti di edilizia smaltiti illegalmente, per i quali la società di escavazione (attualmente in liquidazione) ha subìto un procedimento penale.

Ormai la cava era dismessa da tempo e rappresentava e rappresenta un problema ambientale evidente. Acciaieria Arvedi, a fronte della completa bonifica dell’area (terreni e falda acquifera sono tuttora inquinati), ha presentato il progetto di realizzazione di una discarica di filiera a cui far affluire solo gli scarti non pericolosi che non possono essere recuperati o riciclati.

E’ stata l’assessore del Comune di Grumello Barbara Gamba a illustrare nel dettaglio il progetto e lo stato di avanzamento del PAU, il Provvedimento autorizzativo unico, avviato ormai da mesi in Provincia e che si dovrà concludere entro il 30 agosto con un diniego o un’approvazione da parte dell’Ente. Aperti due tavoli tecnici, uno sulla parte di bonifica, che si è svolto il 13 giugno; un altro sulla viabilità (“il tema più spinoso”, ha detto Gamba) con una prima riunione il 19 giugno che non è stata conclusiva. La settimana prossima è prevista una nuova riunione del tavolo in Provincia nella quale il proponente presenterà le alternative viabilistiche messe a punto per ovviare al passaggio dei mezzi sulla strada provinciale 48, al momento unica strada di ingresso dalla cava. “Con la discarica a regime ci sarebbero 22 mezzi al giorno”, ha detto Gamba.

In video collegamento sono intervenuti dapprima il consulente del Comune di Grumello per il progetto di bonifica, Ingegner Filippo Mutti, dello studio Risorse e Ambiente di Brescia; e successivamente il collega Roberto Canziani del Politecnico di Milano, incaricato dai tre comuni coinvolti di seguire il procedimento per quanto riguarda la trasformazione in discarica. In sostanza, hanno spiegato i due tecnici, non esistono elementi ostativi alla realizzazione della discarica, il cui progetto, ha dichiarato Canziani “è stato eseguito da uno studio professionale di altissimo spessore”.

Prima dell’intervento del pubblico hanno parlato anche i sindaci di Pizzighettone, Luca Moggi e di Acquanegra, Oreste Bricchi, concordi nell’esprimere contrarietà al progetto. Un diniego che ha visto allineata anche la sindaca Visigalli: “Il nostro territorio è già fortemente compromesso da altre discariche – ha detto Visigalli -, ci sarebbero pesanti ripercussioni nella viabilità su un’area già fragile”.

“Sono convinto – ha detto Moggi – che la partecipazione pubblica darà forza ai nostri messaggi. Come Comune abbiamo sempre avuto una posizione chiara su questo sito, consapevoli delle problematiche che già insistono su quest’area. C’è un aspetto tecnico e uno politico: quest’ultimo riguarda la tutela di un territorio a 360 gradi; considerando anche gli aspetti antropici in una zona che è prettamente agricola”.

La serata è poi proseguita con gli interventi dal pubblico: una residente ha espresso dubbi sull’efficacia dei controlli dei materiali in ingresso alla discarica. In risposta, Gamba ha chiarito che è già prevista nell’iter autorizzativo – l’istituzione di una commissione terza con all’interno tecnici indicati dai Comuni – che avrà piena libertà di accesso nell’area per la verifica dei materiali conferiti.

Critico l’intervento del sindaco di Crotta d’Adda, Sebastiano Baroni, nel cui territorio comunale esiste già una discarica della stessa acciaieria. Sempre dal pubblico è intervenuto l’ingegner Giovanni Soffientini, la cui azienda agricola è tra quelle più prossime a cascina Angiolina. “Non mi capacito di come la cava, pur essendo in area a destinazione agricola, possa essere destinata a una discarica”. Il tema, ha detto Soffientini, è politico.

“Bisogna lavorare sugli aspetti tecnici – ha risposto Visigalli – Il piano cave è provinciale, e la Provincia è più importante di noi. Non è un modo per nasconderci. In ogni caso sono Provincia e Regione ad avere l’ultima parola”.

Da ultimo, l’intervento di Marco Pezzoni, portavoce degli Stati generali Clima Salute Ambiente, presente in sala con altri esponenti dell’ambientalismo cremonese. Richiamando l’importanza del coinvolgimento della cittadinanza in processi autorizzativi di questo tipo, ha auspicato che “sia la politica a muoversi”, invitando gli amministratori a contattare tutti i partiti. “La Provincia non può limitarsi a scaricare le scelte sui tecnici ma deve prendersi la responsabilità visto che il presidente e il Consiglio sono espressione di tutti i sindaci democraticamente eletti”.

Prossimo step, una nuova convocazione della Conferenza dei servizi in Provincia per l’esame delle diverse opzioni viabilistiche in campo. gbiagi

 

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