Sport

Rodini rema in Dragon Boat
e gareggia in Cina con Europa4x

Un momento della gara di dragon boat con Valentina Rodini e Federica Cesarini

“C’è chi ti aiuta con le parole e chi coi fatti. A mio parere entrambi egualmente importanti”, Valentina Rodini racconta così l’ultima avventura che l’ha vista protagonista in Cina in una specialità completamente nuova per lei dopo la delusione di Lucerna: “Mi è arrivata la chiamata di Toni Bassi il giorno dopo la sconfitta alle qualifiche per Parigi che mi proponeva vuoi andare in Cina a fare una farà di dragon boat? Non so nulla di dragon boat. Ma non era importante e chi è sportivo lo sa: quando una sfida chiama, tu rispondi. Così ho detto “si” e sono partita, ho esteso l’invito a Fede (Cesarini la sua compagna di doppio a Tokyo, ndr) e altre due ragazze della nazionale che erano rimaste escluse dai Giochi.

L’11 giugno sono partite per una competizione che in Cina ha molto seguito: le gare di dragon boat hanno origini antiche in Cina, risalenti a più di 2000 anni fa. Sono strettamente legate alla celebrazione del Duanwu Festival (Festival delle Barche Drago), originariamente, erano un modo per onorare Qu Yuan, che si suicidò nel fiume Miluo; i pescatori, per salvarlo o per recuperare il suo corpo, remavano freneticamente sui loro battelli, colpendo i tamburi e battendo l’acqua con i remi per scacciare i pesci e gli spiriti maligni.

Oggi le gare di dragon boat vengono solitamente disputate su distanze che variano da 200 metri a 2000 metri e non mancano in Cina, come in molti altri paesi, competizioni internazionali che attirano equipaggi da tutto il mondo, come quello che ha coinvolto le campionesse olimpiche di Tokyo in doppio Pesi Leggeri.

“È stata un esperienza magnifica, un gruppo splendido che si è impegnato al massimo – racconta ancora Valentina – Ho gareggiato sia rimando sia come tamburello e in entrambe le posizioni mi sono divertita tantissimo. Perché in fondo lo sport è questo: divertimento… ovviamente dando nulla di meno del massimo. Abbiamo disputato gare sui 200mt, 500mt e 2km, non siamo mai riusciti ad arrivare a podio ma ci siamo sempre difesi alla grande mettendo dietro anche qualche equipaggio cinese. La mia squadra chiamata Europe 4x era composta da gente da varie parti d’Italia, un tedesco e due francesi. Non aveva però il timoniere e ci hanno prestato uno dei loro”.

Anche l’atmosfera che emerge dal racconto della bissolatina delle Fiamme Gialle era speciale e il campo gara affollato di tifosi: “Accoglienza spettacolare e super gentilezza è quello che più mi ha colpito delle persone, curiose nel vederci e sostenerci anche se completamente estranei per loro. Splendida la Cerimonia d’apertura fatta in grande con giochi di luce e disegni creati con 500 droni”.

Una esperienza speciale per l’atleta cremonese che non parteciperà ai Giochi, ma sarà a Parigi 2024 come Sport Ambassador, invitata, insieme a Federica Cesarini, dal presidente del Coni Giovanni Malagò.

Cristina Coppola

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...