Politica

Zagni: "Sconfitta beffarda, ma
dagli sbagli si può imparare"

Dopo un lungo silenzio prende la parola Alessandro Zagni, il grande assente dalla campagna elettorale di Fratelli d’Italia per le Comunali (presente invece per le Europee),  partito a cui ha aderito un paio di anni fa diventando capogruppo in consiglio comunale. Un silenzio che dura dal dissenso da lui espresso nel coordinamento provinciale di Fratelli d’Italia nel quale – a maggioranza – era stato stato dato il via libera ad Alessandro Portesani come candidato sindaco.

“Anche questa volta – afferma – abbiamo perso le elezioni. E quando si perde ci si deve fermare e bisogna capire in maniera oggettiva quali sono gli errori fatti, per non commetterli nuovamente. Se al primo turno per le europee 15.893 cremonesi hanno votato il centrodestra ma di questi 2.007 non hanno fatto altrettanto alle comunali, dobbiamo capire il perché. Come dobbiamo capire perché, davanti alla scelta a due del ballottaggio, ulteriori 1.065 voti sono andati persi per Portesani rispetto al primo turno.
Gli elettori hanno sempre ragione. I politici spesso si dimenticano che il loro compito è quello di ascoltarli e interpretarne i bisogni, non quello di chiudersi nelle loro convinzioni e assolversi sempre a prescindere.
In questa sconfitta beffarda c’è una nota di speranza: le persone che si riconoscono nell’area del centrodestra sono la maggioranza in città. Ma questa volta (e a dire il vero anche la scorsa) sul piano comunale non siamo stati in grado di dialogare e allinearci alle richieste della maggior parte dei cremonesi.

Personalmente, confrontandomi con tanti concittadini, avevo percepito il desiderio forte che Fratelli d’Italia esprimesse una candidatura politica per la guida della nostra città. Dopo dieci anni di cattiva amministrazione della sinistra si sentiva il desiderio di un cambio netto, interpretato da una candidatura politica di segno opposto. Per di più in un contesto in cui, anche a livello nazionale, gli italiani hanno espresso la preferenza per un governo marcatamente politico di centrodestra.

Nel suo coordinamento provinciale, su proposta del segretario Marcello Ventura, il mio partito ha preso una direzione diversa, puntando su un candidato civico. Non conoscendo Portesani in maniera approfondita, e forte delle convinzioni espresse dai cremonesi con cui mi sono sempre confrontato, ho dissentito da questa scelta. Coerentemente, senza nessuna polemica, mi sono fatto da parte, lasciando a Portesani il compito di scegliersi la sua squadra e i suoi interlocutori.

I fatti però ora parlano: perché una proposta civica, anziché allargare il perimetro e i voti della coalizione (come nelle tesi dei suoi sostenitori), ha ridotto di oltre 3000 voti il consenso delle amministrative rispetto a quello delle europee? Non sarebbe bastato il voto politico per vincere a Cremona?

Alla fine è andata male e siamo stati sconfitti: la concreta possibilità di amministrare questa città non è stata colta.
Ma sono convinto che dagli sbagli si possa imparare. Dopo la seconda volta consecutiva, tutti nel centrodestra cremonese ormai hanno gli elementi per non ricadere negli stessi errori tra cinque anni. Indipendentemente da chi saranno i dirigenti locali della coalizione, mi auguro che i politici siano in grado di ascoltare davvero i cittadini cremonesi, perché siamo tutti parte della stessa comunità, del tessuto vivo di questa nostra città, e la regola che abbiamo imparato è che le decisioni della politica devono rispondere alle aspettative dei cittadini. Questa è l’unica ricetta per vincere e ridare un futuro di speranza alla nostra Cremona”. gbiagi

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