Contrasto violenza di genere,
rinnovato protocollo con le scuole
Sensibilizzare i più giovani sul tema della violenza maschile contro le donne e sull’importanza del riconoscimento tempestivo dei segnali di rischio, anche da parte di tutti coloro che hanno un compito educativo nei loro confronti. Questo l’obiettivo della delibera approvata dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale e Pari opportunità Elena Lucchini, di concerto con gli assessori Simona Tironi (Istruzione, Formazione e Lavoro) e Romano La Russa (Sicurezza e Protezione civile), che proroga di altri 6 mesi la convenzione tra Regione e Ufficio Scolastico Regionale per la linea di intervento ‘A scuola contro la violenza sulle donne’. La misura, che affronta un tema prioritario per Regione Lombardia, è volta a sostenere progetti per la promozione delle pari opportunità e per la prevenzione e il contrasto alla violenza maschile contro le donne, rivolti ad alunni, insegnanti delle scuole secondarie di primo e di secondo grado e alle loro famiglie.
“Il piano regionale antiviolenza – afferma l’assessore Lucchini – già dal 2017 ha previsto come priorità il rafforzamento del ruolo strategico del sistema di istruzione e formazione, scolastico ed extrascolastico nella promozione di una cultura fondata sulle pari opportunità. Dal 2019, grazie a una convenzione con l’Ufficio Scolastico Regionale, abbiamo dato vita a questo progetto che punta a coinvolgere docenti, famiglie, e soprattutto la popolazione studentesca, attraverso la realizzazione di interventi didattici e progetti volti a contrastare gli stereotipi di genere. Vogliamo favorire l’instaurarsi di rapporti improntati al rispetto, diffondere informazioni su come riconoscere le prime avvisaglie di comportanti violenti in un rapporto e far conoscere i servizi a cui rivolgersi sul territorio, ovvero la nostra rete antiviolenza. Per la Lombardia ‘NON SEI DA SOLA’ significa operare concretamente per la prevenzione e il contrasto della violenza e la collaborazione con la comunità educante resta imprescindibile”.
“Soltanto coinvolgendo i giovanissimi è possibile creare una cultura che si fondi sul rispetto delle donne e che contrasti la violenza di genere – sottolinea Romano La Russa, assessore regionale alla Sicurezza – naturalmente c’è un tema che riguarda l’aspetto repressivo e la punizione di comportamenti sbagliati, ma non si può prescindere dall’ambito educativo e culturale, che deve vedere alleati famiglie, scuole e istituzioni”.
“Prevenire la violenza di genere – afferma l’assessore regionale all’Istruzione, Formazione, Lavoro Simona Tironi – è un impegno che richiede un’azione coordinata e mirata. In un contesto educativo così vitale come quello delle scuole, è fondamentale promuovere una cultura fondata sul rispetto e sull’uguaglianza. La scuola, come luogo di formazione e crescita, deve favorire la gestione delle emozioni, contrastando stereotipi dannosi e diffondendo una cultura di non violenza. La collaborazione con la comunità educante è essenziale per raggiungere questo obiettivo e per garantire un ambiente sicuro e inclusivo per tutti. L’educazione è una delle armi più potenti che abbiamo per combattere la violenza di genere e promuovere una società più equa e rispettosa”.
COME FUNZIONA IL PROTOCOLLO
Operativamente viene individuata una scuola capofila in ogni provincia in modo da assicurare una governance unitaria degli interventi. La governance amministrativo-contabile è in capo a una scuola individuata dall’USR. I progetti finanziati hanno previsto le seguenti azioni:
*Programmi di sensibilizzazione e informazione rivolte ai minori e alle famiglie, con anche il coinvolgimento di associazioni e istituzioni attive sul territorio;
*Realizzazione di laboratori per gli alunni in cui approfondire i significati della violenza per i ragazzi e imparare a riconoscere segnali, apparentemente innocui che, se ripetuti e abbinati tra loro, portano ad un abuso e violenza nelle relazioni anche tra i pari;
*Progettazione e realizzazione di Unità di Apprendimento (UdA) dedicate al tema della violenza contro le donne e delle pari opportunità nel primo e secondo ciclo;
*Creazione di un database delle esperienze formative più efficaci delle scuole del territorio;
*Organizzazione di incontri rivolti agli studenti con l’obiettivo di far conoscere i principali soggetti che sul territorio hanno un ruolo attivo nel contrasto alla violenza sulle donne;
*Individuazione di un protocollo di intercettazione e gestione dei casi.