Politica

L'astensionismo il vero
protagonista delle elezioni

Fra i vari e complessi impegni che il nuovo sindaco Andrea Virgilio sarà chiamato ad affrontare nell’immediato potrebbe risultare preziosa una sua visita in quei luoghi dove si è manifestato in maniera preponderante il distacco dei cittadini verso l’istituzione comunale; un percorso lungo e complesso che come itinerario potrebbe delinearsi da via Panfilo Nuvolone a via Passirano transitando per via Marmolada, via Genala, Piazza Caccia o via Buoso da Dovara.

In queste località tanto periferiche o semicentrali della città, l’astensione ha raggiunto picchi tali da inficiare il senso stesso di appartenenza ad una comunità.
Rispetto alla tornata amministrativa di cinque anni fa in alcune delle località indicate, la percentuale dei votanti è crollata fin del 30%. La classe politica è dunque chiamata ad interrogarsi su un fenomeno, quello dell’astensionismo, che, di fatto, è assurto a evento prevalente in queste elezioni: Cremona, con il 46,54% dei votanti è addirittura al di sotto della media nazionale (47,7%).

L’aspetto appare ancor più rilevante se rapportato con la buona adesione al voto (70,5%) espressa dai cittadini cremonesi in occasione delle elezioni politiche del settembre 2022.

La disaffezione che si manifesta da tempo, e non solo a Cremona, verso quella che, in linea di principio, costituisce l’istituzione di massima prossimità e vicinanza nei confronti dei cittadini affonda le radici nel tempo ed ora è esplosa nella sua forma più evidente. La fuga dai seggi interessa ovviamente l’intero territorio comunale, ma appare più preoccupante nei territori posti nelle periferie, dove è maggiore il senso di distacco verso l’operato del “centro” cittadino, anche in quartieri, come a San Felice, dove il Comune ha investito cospicue risorse in interventi strutturali.

La mappa dell’astensionismo nelle sezioni elettorali. In giallo dove l’astensione è stata tra il 30-40%; in rosa 40-45%; in verde 45-50%; in azzurro 50-60%

 

Lo scorso 8 e 9 giugno il calo dell’affluenza aveva provocato maggiori conseguenze nell’ambito del centrosinistra. Andrea Virgilio era arretrato in maniera consistente rispetto al dato conseguito da Galimberti nel 2019 (-3.641 voti); il suo sfidante del centrodestra, Alessandro Portesani, aveva invece avuto un calo di consensi rispetto a Carlo Malvezzi, pari 1.495 voti.

 

L’arretramento importante della coalizione di centrosinistra si è spalmato su tutto il territorio comunale ma i picchi di caduta di maggior rilievo rispetto a cinque anni fa si sono registrati in periferia o in zone di seconda fascia urbana.

La distanza fra i due candidati si è ridotta rendendo contendibili tanti seggi, in passato appannaggio del centrosinistra. La presenza degli altri quattro candidati (Ceraso, Giovetti, Tacchini, Frigoli) si è dimostrata, rispetto a cinque anni fa, di maggior consistenza in termini di consensi: nel 2019 rappresentava il 12 % dei votanti mentre ora ha sfiorato il 15%. La capacità di raccolta di consensi dei candidati esclusi dal ballottaggio si è manifestata a macchia di leopardo con punte di rilievo riferite con ogni probabilità anche a logiche di residenzialità diretta.
L’innalzamento degli indici di consenso riportato da queste liste ha finito, in parecchie situazioni, per sottrarre voti tanto al centrosinistra quanto al centrodestra.

In occasione del ballottaggio il centrosinistra è riuscito meglio a contenere le perdite; ha tenuto nel centro ed è riuscito a recuperare qualche consenso persino in periferia. In sostanza è riuscito ad arretrare minimizzando le perdite spalmate in maniera uniforme. Per il centrodestra invece sono bastate le risultanze elettorali giunte da solo sei seggi per condannare alla sconfitta Alessandro Portesani. La sua sconfitta nasce anche proprio in quelle sezioni che al primo turno avevano evidenziato, fra astensione e voto contrario, una considerevole perdita di consensi al centrosinistra. Quei consensi che avevano spinto verso il sorpasso l’esponente del centrodestra si sono dissolti ad un passo dall’approdo finale: i responsi giunti dalla Cava, dal Boschetto come dalla B.M. Visconti da soli compongono quel pacchetto di voti che alla fine costituirà la sottile faglia che dividerà i due contendenti.
La periferia pertanto ha fornito al centrodestra truppe “arrembanti” all’andata ma che in occasione del decisivo assalto hanno perso compattezza finendo per riscrivere il responso finale.

Fabrizio Superti

L’esito del ballottaggio nel 2024. In rosa le sezioni andate al centrosinistra, in azzurro al centrodestra

 

L’esito del ballottaggio nel 2019: in azzurro le sezioni andate a Malvezzi (centrodestra), in rosa quelle al centrosinistra (Galimberti)

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...