Editoriali

Cremona ha scelto Andrea Virgilio
Ora tocca al Sindaco parlare alla città

Andrea Virgilio è il nuovo Sindaco di Cremona. Affermarlo non è definire un dato di cronaca, ma assegnargli chiara e da subito la responsabilità di una guida, di una leadership. Ha vinto di misura, superando di 192 voti Alessandro Portesani. Ha vinto ottenendo il 50,37% dei consensi del 46% dei cremonesi che hanno deciso di recarsi alle urne per questo ballottaggio. Ricordarlo non è fissare un dato di cronaca, e neppure sminuire una vittoria e una legittimazione che sono piene. Significa mettere in chiaro che ad Andrea Virgilio tocca un compito gravoso: parlare alla città, conquistare la città, indicare alla città una strada per il futuro. Una città, Cremona, che deve riappassionarsi al proprio futuro. Andrea Virgilio, per poterlo fare, deve avere una maggioranza coesa, ma non invadente; un’opposizione forte, ma con la quale trovare le convergenze sui grandi temi quelli che richiedono gioco di squadra, capacità di fare sistema, per essere realizzati.

Continuità e discontinuità vanno riempite di significato. I dieci anni di Gianluca Galimberti si sono chiusi. Una storia importante per la città. Ora si apre quella di Andrea Virgilio. La discontinuità è nelle cose, ma tocca al nuovo Sindaco renderla percepita e percepibile. A partire dagli uomini e dalle donne che sceglierà per la sua squadra. Dal peso che avranno partiti e civiche. Dal ruolo che affiderà ai giovani che sono nel perimetro dello schieramento di centrosinistra.

Alessandro Portesani non ha niente da rimproverarsi. È entrato un campo da outsider, ha coalizzato intorno a sé un centrodestra non proprio granitico, ha fatto una corsa convinta e convincente. Quando ti mancano 192 voti è difficile dire dove hai sbagliato o che cosa potevi fare di diverso. Quando perdi per 192 voti brucia. Il difficile per Alessandro Portesani arriva adesso: deve decidere il profilo della sua presenza in Consiglio comunale all’interno dell’opposizione. E la coalizione di centrodestra deve decidere quale direzione prendere e a chi affidarne la leadership. Un passaggio fondamentale per fare opposizione, ma anche per poter cogliere le convergenze necessarie per Cremona.

Quello che non serve a Cremona è seminare divisione. Spingere, da una parte e dall’altra, sulle polemiche fine a sé stesse. Funzionano per la propria bolla, ma non aiutano la città a crescere. Quello che serve è mettere in circolo e valorizzare le tante energie, le tante articolazioni che la fanno città viva e dalle molte eccellenze. Commentando la chiusura della campagna elettorale avevo condiviso l’immagine di un abbraccio, quello tra Virgilio e Portesani alla fine di un serrato e proficuo dibattito in Piazza del Comune. Era un abbraccio che includeva l’intera città. Una città che deve essere ascoltata, ma che ha bisogno di qualcuno che le sappia parlare. Il primo a trovare le parole per costruire un nuovo dialogo è il nuovo Sindaco. Ma Andrea Virgilio sa che le parole non possono essere solo le sue.

Lucio Dall’Angelo

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