Lettere

Cremona Pride, "saranno davvero
garantiti i diritti di tutti?"

da Francesca Gazzina, resp, provinciale dipartimento Famiglia e valori non negoziabili FDI

Egregio Direttore,

Come mi ricorda il conto alla rovescia sul sito, mancano meno di una ventina di giorni al Cremona Pride organizzato dal Comitato omonimo, che raccoglie privati e organizzazioni ‘che hanno voglia di mettersi in gioco, per unire un’intera città in favore dei diritti di chiunque, sotto i colori della bandiera arcobaleno’, come cita il sito e che continua interrogandosi su chi va al Pride ‘Chiunque (…) nel
rispetto di tutt* coloro che decideranno di scendere per le strade cremonesi’ .

Visti i pregressi nazionali, visto quelli locali della precedente edizione, dove abbiamo avuto il dispiacere di vedere immagini blasfeme per le strade, tanto che anche dalla nostra curia all’indomani si dissero ‘sconcertati di fronte a quanto visto e riportato, stentavamo a credere a come certe scene blasfeme e immagini offensive potessero presenziare alla manifestazione oltrepassando oggettivamente ogni livello di decenza e di rispetto, sperando vivamente che al tempo della concessione del patrocinio da parte dell’attuale amministrazione che ne aveva preso a suo tempo le distanze, si sia, questa volta, voluto esigere garanzie di tutela verso la cittadinanza tutta.

La domanda che quindi mi faccio e che pongo volentieri all’organizzazione dell’evento, è se davvero quest’anno avrà la volontà di garantire i diritti di tutte quelle persone che saranno nelle vie e nelle piazze della città, o solo di quelle che ‘scenderanno sotto la bandiera arcobaleno’ ?

Sarebbe bello avere una risposta serena, senza polemiche, inclusiva e rispettosa delle sensibilità di tutta la comunità cittadina, sotto la bandiera tricolore e sopra il piedistallo della Costituzione Italiana.

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