Cronaca

Carcere, giustizia riparativa: il
bilancio del progetto "RI.PA.RA.RE."

Venerdì scorso nel penitenziario di via Cà del Ferro si è tenuto un evento di presentazione dei risultati raggiunti col progetto RI.PA.RA.RE. | Ricucire Parti Rammendare Relazioni, promosso dall’Associazione Carcere e Territorio di Brescia grazie al sostegno della Casa Circondariale di Cremona e in sinergia con la stessa.

L’iniziativa, avviata a novembre 2022, mira a promuovere cultura riparativa e supporto tra pari all’interno della comunità penitenziaria, con un ampio coinvolgimento dei detenuti e in stretta collaborazione con i diversi ruoli professionali che svolgono all’interno del carcere. Alla presenza delle autorità civili e militari, la direttrice del carcere Rossella Padula ha introdotto l’evento, evidenziando come la progettualità abbia consentito la nascita di nuove e ulteriori esperienze che hanno contribuito a promuovere il cambiamento.

La coordinatrice di RI.PA.RA.RE. Marzia Tosi ha parlato di come la realizzazione degli incontri nelle sezioni detentive abbia consentito di raggiungere un elevato numero di destinatari, con i quali si è anzitutto voluto costruire un linguaggio orientato all’idea di cultura riparativa, concetto che estende i confini della riparazione ben oltre quelli del sistema Giustizia.

Il prorettore dell’Università degli Studi di Brescia e presidente di Associazione Carcere e Territorio Carlo Alberto Romano ha sottolineato che nel carcere di Cremona lo spessore delle relazioni professionali e umane è stato un elemento chiave per la realizzazione delle diverse iniziative che hanno dato concretezza all’approccio teorico basato sull’intreccio di cultura riparativa e peer support.

Durante l’evento, i detenuti hanno raccontato le tante iniziative da loro ideate nell’ambito di RI.PA.RA.RE, a partire dal progetto -presentato da Ausenou- “Ci sentite?! Stiamo RAPparando”, attivato anche grazie al contributo del volontariato, con il quale sono stati prodotti diversi brani musicali che hanno intervallato il racconto delle esperienze. Il progetto di musica ha voluto da un lato rispondere al desiderio dei detenuti di far sentire la loro voce attraverso musica rap, trap e drill, dall’altro utilizzare questa forma espressiva per promuovere legalità e cultura riparativa, a partire dalle esperienze di vita dei partecipanti raccontate nelle canzoni di Raudel, Ausenou, Choib, Alam e Nassim.

Laura Gagliardi si è concentrata sui percorsi specifici “Relazioni” con l’obiettivo di attivare una riflessione sulle relazioni come fattore di rischio e di protezione e “Cultura riparativa”, evidenziando come la metodologia utilizzata abbia consentito l’ideazione e lo sviluppo di progettualità riparative in ottica di supporto tra pari.

I due peer-to-peer supporters Rachid e Samuel hanno parlato dei percorsi formativi e dei laboratori raccontando il loro vissuto come esperti per esperienza in ambito scolastico, con il quale il penitenziario cremonese ha rafforzato collaborazioni e sinergie, con progettualità che hanno coinvolto attivamente non solo i giovani, ma anche i docenti e i genitori degli studenti.

Al mondo scolastico si rivolgono in particolare due progetti nati all’interno di RI.PA.RA.RE..

Il primo è “Un amico oltre le sbarre”, ideato da Samuel, che lo ha presentato con Marzia Tosi, sulla costruzione di rapporti epistolari tra detenuti e classi delle scuole secondarie di primo e secondo grado, per la promozione di legalità e cultura riparativa in ottica preventiva.

Il secondo è “Il bivio della vita”, raccontato da Alberto con la referente Elena Ardissone, nel quale è stato evidenziato come l’omonimo libro porti in primo piano il tema della scelta attraverso i racconti biografici dei detenuti, divenendo così possibile strumento di prevenzione per i giovani.

Altre iniziative nate da RI.PA.RA.RE. sono state il torneo di calcio “Win-Win”, presentato da Adam e organizzato con la collaborazione del Comune di Sirmione, un breve corso di produzioni casearie denominato “Il gusto di RI.PA.RA.RE.”, di cui ha parlato Rachid, e la raccolta tappi a scopo benefico “Stappiamo un sorriso”, in collaborazione con Croce Rossa, raccontato da Dani che è stato fra l’altro il presentatore dell’evento.

RI.PA.RA.RE. è stato profondamente animato dall’approccio di peer-to-peer support: se da un lato i peer supporters formati in ambito penitenziario sono stati il motore trainante per l’ideazione e la realizzazione delle diverse iniziative, dall’altro alcune di esse sono state implementate proprio con docenti-supporters.

Il progetto di orticoltura sostenibile “Ripartire Riparando” ha visto come formatori e tutor Giuseppe e Samuele, mentre l’esperienza che ha avuto come protagonista Matteo ha consentito in modo particolare di “trasformare in diritti i rovesci”: la sua attività non retribuita nell’ambito della Messa alla Prova ha infatti permesso la realizzazione del progetto “Sprigionare profumi di libertà”, con il quale sono stati realizzati due corsi di panificazione rivolti ai detenuti.

Al termine dell’evento, conclusosi con la canzone di gruppo “C.R. CR | Cultura Riparativa a Cremona”, all’interno del teatro del carcere, è stato distribuito il libro “Il bivio della vita” ed è stato realizzato un breve momento conviviale con prodotti da forno.

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