Lettere

Biometano, Forza Italia: una bocciatura politica

da Carlo Malvezzi - Federico Fasani - Saverio Simi

E’ evidente a tutti che l’archiviazione del progetto del grande impianto di biometano di Via San Rocco non ha solo una valenza tecnica, ma soprattutto un impatto politico.
La Giunta Galimberti-Virgilio aveva puntato molto sulla realizzazione del progetto Cremona 20-30 che comprendeva anche la costruzione dell’impianto industriale di biometano. L’ha fatto in modo acritico, senza alcuna prudenza, rinunciando al ruolo di garante della popolazione cremonese, ma soprattutto imponendo alla città una decisione assunta lontano da Cremona, dai vertici del PD, esattamente come la scelta di svendere LGH ad A2A senza gara, in un percorso privo di trasparenza.
Cremona 20-30 rappresentava la foglia di fico sotto la quale nascondere il fallimento della promessa dello spegnimento del termovalorizzatore, grazie alla quale la sinistra vinse le elezioni nel 2014 e nel 2019.
Forza Italia ha da subito evidenziato pubblicamente e in Consiglio Comunale la scarsa realizzabilità di quel piano, sintetizzato nel Memorandum del gennaio 2021 sottoscritto proprio da Galimberti e da Virgilio, ricevendo in cambio l’irrisione dei componenti della maggioranza di sinistra.
Anche i fondati rilievi avanzati dai Sindaci di Gerre de’ Caprioli e Bonemerse e dal Comitato BiometaNo, sono stati liquidati con l’arroganza che è stato la vera cifra dell’amministrazione uscente.
Le criticità ambientali, paesaggistiche, idrogeologiche, urbanistiche e infrastrutturali relative al progetto dell’impianto di biometano in via San Rocco erano note a tutti e fin dall’inizio. I pareri tecnici prodotti dagli organi di controllo nelle precedenti conferenze dei servizi non lasciavano spazio ad equivoci. La localizzazione dell’impianto di biometano era e rimane sbagliata, e l’archiviazione del progetto è il giusto epilogo di una vicenda che dimostra anche la superficialità con la quale sono stati trattati temi che, per loro natura, sono complessi.
Oggi il re è nudo: LGH e’ stata svenduta ad A2A senza gara pubblica, il termovalorizzatore di Cremona non verrà spento nè riconvertito (nel piano industriale di A2A non sono previste risorse dedicate) e la foglia di fico del progetto Cremona 20-30 è caduta.
La nuova Amministrazione Comunale sarà chiamata a ripensare il futuro energetico di Cremona e del suo territorio. Dovrà farlo confrontandosi con la cittadinanza e ricostruendo un rapporto con A2A e con gli altri operatori energetici basato su trasparenza e rispetto reciproco.
La sinistra,e con lei Virgilio, che oggi, a progetto bocciato, parla di un rigore mai richiesto prima, ha fallito. Non possiamo riconsegnare il nostro futuro nelle mani di chi ci sta portando nel baratro. E’ tempo di voltare pagina.

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