Cultura

1,4 miliardi di euro complessivi
a disposizione per la ricerca

Il nuovo Piano triennale per la Ricerca, l’Innovazione e il Trasferimento tecnologico di Regione Lombardia messo a punto dall’Assessore Alessandro Fermi ha ottenuto il via libera dalla Commissione Cultura presieduta da Anna Dotti (FdI). Il gruppo del Partito Democratico, che aveva presentato diciannove emendamenti al testo predisposto dalla Giunta di cui sette recepiti dalla maggioranza con alcune riformulazioni, ha espresso voto contrario sul testo finale insieme al Movimento 5 Stelle.

ll Piano è uno dei principali strumenti di governance introdotti dalla legge regionale “Lombardia è Ricerca e Innovazione” (LR 29/2016), con l’obiettivo di promuovere i temi della ricerca e dell’innovazione a supporto dei bisogni del territorio regionale. Ricerca e innovazione rappresentano, infatti, elementi strategici per favorire uno sviluppo sostenibile e per la competitività e attrattività di un territorio. Nel piano sono indicate le linee guida per lo sviluppo del settore basate sul principio dell’innovazione responsabile. Nel triennio 2024-2026 l’intento è quello di promuovere un maggiore coinvolgimento di tutti gli attori dell’innovazione e della cittadinanza attraverso il Foro regionale per la Ricerca e l’innovazione, il sistema regionale con i contributi ricevuti dalle diverse Direzioni Generali e il territorio, attraverso l’attiva partecipazione di cluster tecnologici, associazioni di categoria e il sistema delle università e dei centri di ricerca privati.

“Sono davvero lieta di questa approvazione– ha commentato Anna Dotti (FdI), Presidente della Commissione Cultura – che è frutto di un intenso lavoro di ascolto e di condivisione svolto attraverso numerose audizioni. Il tema della ricerca è cruciale per la nostra regione che si confronta direttamente ogni giorno con i colossi mondiali dell’innovazione tecnologica. Sottolineo la particolare attenzione che il documento dedica al tema dell’Intelligenza Artificiale (AI) che dev’essere un supporto e un aiuto all’essere umano e non può sostituirsi mai alla sua responsabilità etica”.

Soddisfatta anche la relatrice Maira Cacucci (FdI). “Nel documento vi sono risposte concrete ai cambiamenti significativi in atto che riguardano la transizione digitale, la ricerca e l’innovazione tecnologica. Tali dinamiche sono al centro dell’attenzione di Regione Lombardia”.

“Riteniamo di grande importanza questo documento – ha dichiarato dal canto suo Samuele Astuti (PD) – per le sue implicazioni sul futuro della nostra regione. Proprio per questo ci siamo impegnati a migliorare il testo che rimane tuttavia privo di priorità precise e confuso nella forma.”

Come si evince dal documento, i due “poli catalizzatori” delle azioni future saranno: 1) supportare la trasformazione industriale e tecnologica verso lo sviluppo sostenibile e la transizione digitale per cogliere in maniera più veloce e più efficace possibile i nuovi bisogni del cittadino 2) aumentare la resilienza e la capacità di adattamento del sistema della ricerca lombardo ai rapidi cambiamenti del contesto economico-produttivo e sociale per garantire la sicurezza e il benessere del cittadino.

Su queste due linee strategiche si orienterà la spesa: le risorse dedicate ad iniziative a supporto della ricerca e innovazione, destinate a soddisfare i bisogni della persona, che Regione Lombardia ha avviato o ha in programma per il prossimo triennio ammontano a circa 1,4 miliardi di euro tra risorse pubbliche regionali, nazionali ed europee e risorse private.

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