Alla Casa di Cura San Camillo
chirurgia urologica “su misura”
Minimo disagio per i pazienti, minima invasività, massima innovazione tecnologica, massima efficacia terapeutica. Si fonda su questi pilastri la gestione dei pazienti affetti da Ipertrofia Prostatica Benigna (IPB) presso l’Urologia della Casa di Cura “San Camillo” di Cremona. Diretto dal dottor Marco Finamanti, il dipartimento di Urologia della clinica è, oggi, un Centro convenzionato ad alta specializzazione, dotato di strumentazioni innovative e di équipe medico-chirurgica di alto profilo.
Le patologie maschili sono affrontate secondo il principio della minima invasività e della “terapia chirurgica sartoriale”, con un approccio su misura che tiene conto non solo della situazione clinica dei pazienti ma anche delle esigenze, dei timori, delle aspettative di ogni singolo individuo.
Non va dimenticato che l’ipertrofia prostatica benigna (IPB), attualmente la patologia urologica più diffusa nel mondo occidentale, viene diagnosticata ogni anno a oltre 7 milioni di uomini italiani. Il 43% dei pazienti è over 70 ma è in crescita il numero di uomini poco più che cinquantenni. Se non adeguatamente trattata, è una malattia destinata a peggiorare con l’età. Viene fronteggiata, inizialmente, soprattutto con terapie farmacologiche; laddove però i farmaci non risultino efficaci o non siano ben tollerati, è necessario optare per soluzioni alternative e più risolutive.
Come i trattamenti con laser verde che la San Camillo ha introdotto poco più di un anno fa e che ha consentito, in breve tempo, di trattare oltre 200 pazienti con Servizio Sanitario Nazionale (SNN). Grazie alla sua particolare lunghezza d’onda, il laser a luce verde colpisce selettivamente le molecole di emoglobina contenute nel sangue e rilascia energia verso il bersaglio, recidendo il tessuto in eccesso con altissima precisione e consentendo in questo modo una enucleazione particolarmente accurata della prostata. Gli interventi con green laser assicurano disostruzione e risoluzione ottimale dei sintomi urinari, presentano bassi rischi di sanguinamento intraoperatorio e postoperatorio consentendo così – aspetto per nulla marginale – di intervenire anche su pazienti complessi, sottoposti a terapie anticoagulanti.
Ancora più recente il trattamento “made in Usa” che impiega solo energia termica e vapore acqueo. Arrivato da poco in Italia, ha fatto il suo ingresso all’Urologia della San Camillo di Cremona che lo effettua in regime privatistico. In questa soluzione terapeutica, fra le più avanzate oggi disponibili, il vapore prodotto da un generatore viene iniettato nella prostata in dosi controllate di pochi secondi, con un totale di somministrazioni stabilite dall’urologo in base alle condizioni del singolo paziente. Iniettato nel tessuto prostatico, il vapore si concentra nello spazio fra le cellule tissutali e, a contatto con la temperatura corporea, si raffredda e si condensa, liberando l’energia immagazzinata che genera le denaturazione delle cellule. Progressivamente, le cellule denaturate vengono assorbite dal normale metabolismo corporeo, riducendo in questo modo il volume del tessuto prostatico. Inoltre, la condensazione del vapore acqueo genera il collasso del sistema vascolare, rendendo la procedura non cruenta.
Commenta, in proposito, il direttore di urologia Marco Finamanti “Il trattamento appena introdotto che impiega solo energia termica e vapore acqueo si “affianca” alla solida esperienza già sviluppata sul laser a luce verde, è poco invasivo e può essere eseguito in tutta sicurezza, con una leggera sedazione del paziente. Per questo, non necessita di ricovero ospedaliero e può prevedere soltanto il day-hospital. Un vantaggio da sottolineare è rappresentato dalla preservazione, per la maggior parte dei pazienti, delle funzioni sessuali e della eiaculazione, aspetti su cui nessun uomo, neppure di età avanzata, è disposto a “transigere” e che determina l’elevato consenso nei confronti della nuova procedura. I vantaggi terapeutici e sulla qualità della vita sono elevatissimi. Sono fiducioso che questa innovazione terapeutica ci consentirà di trattare un numero ancora più elevato di pazienti, in maniera sicura e senza liste d’attesa. Per le sue caratteristiche, il trattamento con energia termica e vapore acqueo può essere eseguito solo da chirurghi che abbiano ricevuto l’apposita certificazione. Questo è un aspetto “cruciale”, che aggiunge valore e amplia le competenze già maturate sul laser a luce verde e che ha contribuito non poco a collocare la Clinica San Camillo di Cremona fra i Centri di Eccellenza dell’intero territorio”.