Cronaca

Un anno di Carabinieri:
188 arresti e 2.561 denunce

Foto Sessa

Uno scenario provinciale di sostanziale tranquillità, dal punto di vista della sicurezza: questo quanto emerso dal discorso del comandante dei Carabinieri, il colonnello Paolo Sambataro, pronunciato durante l’annuale festa, svoltasi in piazza del Comune nel tardo pomeriggio di mercoledì.

Un quadro che “non impatta in modo significativo sul vivere quotidiano delle persone e dei contesti produttivi, ma che – certamente – impone alti e costanti livelli di attenzione, volti a proseguire nell’azione di prevenzione e contrasto ai tentativi di pervasività di alcune tipologie di reato, specie a carattere predatorio, poste in essere da una criminalità diffusa, in minor misura endogena ma più di transito dalle province confinanti”.

Le incursioni dei ladri nel nostro territorio, secondo il comandante, “sono favorite dalla sua morfologia, dalle innumerevoli e rapide vie di accesso e fuga nonché dalla fortemente parcellizzata distribuzione territoriale dei soggetti economici, specie nel comparto agrozootecnico”.

Negli ultimi dodici mesi, l’Arma dei Carabinieri ha proceduto per l’83% dei reati commessi nella provincia, arrestando 188 persone e deferendone in stato di libertà all’autorità giudiziaria 2.561.

Tra le principali fenomenologie criminose, il colonnello ha evidenziato il costante impegno al contrasto agli stupefacenti, con 29 persone arrestate, 45 denunciate e 247 segnalate quali assuntori alla locale prefettura; complessivamente, sono stati sequestrati 220 kg. Di sostanze stupefacenti di differente tipologia. 

Grande attenzione anche ai reati da “codice rosso”: in questo ambito le persone arrestate sono state 42 e 144 quelle denunciate, mentre 41 sono state destinatarie di misure cautelari quali l’allontanamento dalla casa familiare ed il divieto di avvicinamento alla parte offesa, di cui 12 con applicazione del braccialetto elettronico.

In tale ambito, nei soli primi 5 mesi dell’anno in corso 11 soggetti sono stati arrestati e 47 denunciati: “Dati che dimostrano la necessità di continuare ad assicurare elevati livelli di attenzione e professionalità al fenomeno, anche attraverso la formazione ed il costante aggiornamento del personale sulla normativa, sulle procedure operative e sulla psicologia comportamentale, in uno sforzo corale tra i vari soggetti in campo che non può prescindere da una significativa e concreta opera di investimento nella promozione della cultura all’affettività, da coltivare sin dalla giovane età attraverso la costanza di un percorso via via progressivo nei contenuti offerti” ha detto il colonnello.

Nell’ambito della diffusione della cultura della legalità nelle scuole della provincia, sono stati ben 57 gli istituti coinvolti, dalle scuole elementari alle superiori, con oltre 6.500 studenti che hanno preso parte ai 160 incontri organizzati. Pari attenzione è stata rivolta alle persone anziane, frequentemente incontrate dai comandanti di stazione nel corso di incontri organizzati nelle parrocchie e nei luoghi di cura o di aggregazione, volti a sensibilizzarle sullo spregevole fenomeno delle truffe.

“L’azione di contrasto in questo settore ha comunque fatto registrare un apprezzabile decremento pari al 5% degli episodi consumati e tentati, con l’arresto in flagranza di 3 persone, associato ad una flessione del 10% per le restanti tipologie di truffe e di frodi informatiche, fenomeno che comunque, per numeri registrati, risulta ancora significativo nel territorio” ha sottolineato il colonnello Sambataro.

Riguardo alle più gravi forme di delittuosità, non si sono verificati omicidi volontari, le estorsioni hanno registrato un decremento dell’11%, risultando tutte estranee a contesti di criminalità organizzata ma riconducibili a rapporti tra privati, le violenze sessuali segnano un calo del 38%, con l’identificazione del 90% degli autori. Le rapine continuano a mantenersi su cifre piuttosto basse (da nessun episodio in danno di istituti di credito, agli 11 in danno di esercizi commerciali ed alle 13 in abitazione).

I furti di veicoli e all’interno di autovettura sono diminuiti rispettivamente del 5 e del 12%, mentre sono in controtendenza, con un aumento di poco superiore al 7%, le restanti tipologie di furto, specie quelli commessi in abitazione ed all’interno degli esercizi commerciali. 

“All’azione di contrasto alla pervasività della criminalità diffusa si affianca il monitoraggio dei tentativi di infiltrazione nel tessuto economico da parte delle consorterie organizzate, da sempre orientate a soddisfare gli appetiti criminali volgendo lo sguardo a quei territori particolarmente floridi dal punto vista industriale ed imprenditoriale” ha sottolineato ancora Sambataro. “La provincia cremonese, al riguardo, offre particolare appeal nei più diversificati settori, dal turismo all’edilizia, dalla gestione dei rifiuti al mondo della piccola e media impresa, dagli interessi legati agli appalti inclusi nel piano nazionale di ripresa e resilienza sino ai piani di sviluppo dei comparti industriale, agricolo e zootecnico.

In tale ambito, oltre all’attenta valutazione dei possibili fatti o reati spia, l’Arma di Cremona ha proceduto ad analizzare gli assetti di circa 900 società ed i profili di oltre 5mila persone fisiche, al fine di fornire aggiornate comunicazioni antimafia, sempre in sinergia con le altre forze di polizia e sotto il costante coordinamento della prefettura di Cremona”. 

Il concetto di sicurezza si declina anche attraverso la tutela dell’ordine pubblico nel corso dei molteplici eventi, di differente natura, per consentirne il regolare svolgimento e la serena fruizione da parte della popolazione. In questo settore, il contributo dell’arma cremonese è stato pari a oltre mille servizi svolti, per un impiego di quasi 2mila carabinieri. 

Ma l’attività operativa del Comando Provinciale Carabinieri di Cremona è implementata dall’azione di quei Reparti presenti nel Capoluogo che sul piano ordinativo sono inseriti nell’Organizzazione Speciale ed in quella per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare. “Mi riferisco al Nucleo Ispettorato del Lavoro, al Nucleo Antisofisticazioni e Sanità ed al Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale” ha detto Sambataro.

Nell’ultimo anno il Nucleo Ispettorato del Lavoro ha ispezionato 103 aziende (tra edili, agricole e commerciali), sospendendone 12 per gravi violazioni sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e 6 per l’impiego di lavoratori in nero, denunciando complessivamente all’Autorità Giudiziaria 68 persone e contestando 120mila euro di sanzioni ammnistrative e 123mila euro di ammende”.

“Duole evidenziare come in un ambito che ancora assurge alle cronache nazionali con preoccupante frequenza, le violazioni maggiormente riscontrate siano state la mancanza del documento di valutazione dei rischi, l’assenza o il mancato aggiornamento in materia di corsi di formazione sulla sicurezza e l’impiego di lavoratori in nero, elementi che denotano la necessità di continuare a promuovere la cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro, ancora sottovalutata per omissioni dolose, per negligenza, per ignoranza di norme o, fatto ancor più preoccupante, per quel radicato e distorto pensiero del “tanto a me non succede”” ha ribadito il comandante.

Il Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Cremona ha effettuato 378 ispezioni complessive sul nostro territorio. Di queste, 153 sono quelle risultate non conformi nel settore alimentare e 26 in quello sanitario. “Nel primo ambito, le violazioni amministrative più ricorrenti afferiscono alle carenti condizioni igienico-sanitarie (la cui gravità, in 15 casi, ha comportato la sospensione dell’attività commerciale) ed il rispetto degli obblighi di informazione sulla tracciabilità dei prodotti e di applicazione delle procedure Haccp”.

Le violazioni penali “hanno riguardato la frode in commercio, con la vendita di prodotti difformi per qualità, origine o provenienza da quanto dichiarato dal venditore (4 soggetti denunciati), e l’omessa revisione periodica dei sistemi antincendio (14 persone segnalate all’A.G.)”.

Nel secondo ambito, quello sanitario, “sono 26 le ispezioni risultate non conformi sul piano amministrativo a causa di carenze gestionali all’interno di farmacie ed Rsa per anziani, specie per quanto attiene la tenuta dei registri di carico/scarico dei farmaci ad azione stupefacente. Sul piano penale, 6 medici specialisti sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per malpractices che hanno cagionato, per negligenza o imperizia, lesioni colpose ai pazienti nonché un professionista denunciato per aver indebitamente percepito indennizzi pubblici a fronte di prestazioni sanitarie mai eseguite.

10 strutture sanitarie, convenzionate con il servizio sanitario nazionale, sono state segnalate all’Autorità Sanitaria per il mancato rispetto dei tempi delle liste d’attesa previsti dalle c.d. classi di priorità per l’erogazione di visite mediche specialistiche e prestazioni diagnostiche in regime di S.S.N, in piena violazione della normativa nazionale”.

Particolare attenzione è stata inoltre rivolta alle misure di biosicurezza negli allevamenti da ingrasso di suini, investiti dal settembre 2023 dall’emergenza Peste Suina Africana. “In provincia di Cremona sono state effettuate 47 ispezioni in allevamenti intensivi, che hanno portato al blocco ufficiale di 18 allevamenti, all’emissione di 82 sanzioni amministrative, per complessivi 80mila euro, ed alla segnalazione all’Autorità Sanitaria di 28 allevatori per il mancato rispetto dei requisiti minimi previsti dal D.M. del 28.06.2022, specie con riguardo all’assenza di dispositivi di disinfezione obbligatori per tutti gli accessi al sito produttivo” ha spiegato ancora il colonnello. “4 allevatori sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per reati in materia di benessere animale per riscontrate situazioni di maltrattamento o detenzione in condizioni incompatibili con la loro natura (soprattutto per malnutrizione e box di stabulazione in condizioni igieniche precarie)”.

L’azione dei Carabinieri per la Tutela Forestale, quali proattive sentinelle per la prevenzione del territorio, si è estesa a tutte le aree rurali e di rilevanza ambientale, consentendo di innalzare la prontezza operativa e gestionale degli eventi di Protezione Civile occorsi in provincia, con particolare riguardo a quelli di dissesto idraulico.

“Nell’ultimo anno, gli 870 interventi effettuati hanno portato all’accertamento di 68 reati ed al deferimento all’Autorità Giudiziaria di 64 soggetti; ai 103 illeciti ammnistrativi sono conseguite sanzioni per oltre 190mila euro”.

Più nel dettaglio, particolare rilevanza hanno avuto “le infrazioni riscontrate in materia di utilizzazione di fertilizzanti azotati, effluenti di allevamento, inquinamenti delle matrici ambientali e generica gestione dei rifiuti con modalità difformi a quanto sancito dal testo Unico Ambientale. La costante vigilanza nelle aree protette e gli annessi controlli antibracconaggio venatorio ed ittico completano il quadro operativo del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale di Cremona, la cui azione si pone a presidio della biodiversità vegetazionale, paesaggistica e culturale nonché a supporto delle filiere agroalimentari operanti nella legalità che connotano il territorio cremonese”.

LaBos

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