Cronaca

Carabinieri, festeggiato il 210°
anniversario di fondazione

DCIM100MEDIADJI_0039.JPG
Fotogallery Francesco Sessa

Si è svolto nel pomeriggio di mercoledì 5 giugno, in una piazza del Comune gremita di curiosi, la cerimonia per celebrare il 210° anniversario di fondazione dell’Arma dei Carabinieri, alla presenza di tutte le autorità politiche, civili e militari di Cremona, e trasmesso in diretta su Cremona1 Tv.

La cerimonia è iniziata con l’afflusso dei Labari delle associazioni combattentistiche e d’Arma, dei Gonfaloni del Comune e della Provincia di Cremona. E’ poi salito sul palco il comandante provinciale, il colonnello Paolo Sambataro, che ha passato in rassegna lo schieramento, seguito dal comandante del rep Formazione, il colonnello Massimiliano Girardi.

E’ quindi seguita la lettura dei messaggi del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e dell’ordine del giorno del comandante generale dell’Arma, Teo Luzi. A prendere la parola è stato quindi il colonnello Sambataro, che ha celebrato la sua prima festa cremonese.

Dopo aver ringraziato gli intervenuti, il colonnello ha voluto spiegare la scelta di festeggiare nel cuore della città, nel “centro nevralgico della vita cittadina, crocevia di scambi commerciali e di interazioni culturali e sociali, nel cui dedalo di vie e stradine si delineava, radicandosi, l’identità di un popolo e delle proprie tradizioni, giunte sino ai giorni nostri”.

Ha quindi ribadito il legame tra l’Arma e il territorio: “un legame che per Cremona risale al 17 giugno 1859, quando un manipolo di 23 carabinieri sabaudi si insedia per la prima volta in città, trovando alloggiamento nella caserma “Crotti”, in contrada San Vittore. Quel primo nucleo costituito supera rapidamente le incomprensioni linguistiche, fisiologiche per l’epoca considerate la rigida frammentazione del territorio, le dominazioni ed i diversi percorsi storici dei popoli con le conseguenti, profonde, differenze di idioma tra il cremonese ed il piemontese, riuscendo nel tempo ad inserirsi appieno nella vita cittadina svolgendo un’importante azione di vigilanza e controllo del territorio”.

Il comandante ha quindi ricordato la storia dei carabinieri martiri di Fiesole, Alberto La Rocca, Vittorio Marandola e Fulvio Sbarretti. “Le gesta dei martiri di Fiesole rimandano al modello organizzativo dell’arma ed al suo viscerale rapporto con le comunità affidatele, reso possibile dalla capillare presenza delle stazioni carabinieri” ha spiegato Samnbataro. “La provincia cremonese ne annovera ben 27, alle dipendenze di 3 comandi compagnia, con una competenza estesa ai 113 comuni del territorio. Sovente, questi reparti costituiscono l’unico presidio dello stato preposto in loco alla tutela della legalità e delle regole della civile convivenza”.

Per il colonnello, fondamentale è “la consapevolezza di non poter mai lesinare in energie e dedizione alla collettività, esaltando ancor più la tradizionale vocazione sociale dell’Arma”.

“L’azione delle stazioni carabinieri e dei superiori comandi – ha evidenziato il colonnello –  si innesta nel più ampio sistema di gestione provinciale dell’ordine e della sicurezza pubblica. Ogni giorno, infatti, oltre 50 servizi esterni di diversa tipologia operano per la prevenzione sul territorio, inserendosi nel contesto dell’architettura funzionale offerta dal modello di coordinamento delle forze di polizia”.

Un coordinamento che, per Sambataro, a Cremona funziona molto bene, grazie al pluralismo delle forze di polizia, che rappresentano “un moltiplicatore di efficienza, da cui oggi non è possibile prescindere nella gestione delle complessità che caratterizzano la sicurezza pubblica”.

E per questo il comandante ha voluto ringraziare il prefetto della provincia di Cremona, Corrado Conforto Galli, il questore Michele Sinigaglia, il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Massimo Dall’Anna, il comandante dei Vigili del Fuoco, Antonio Pugliano, Rossella Padula, direttrice della casa circondariale, il sostituto commissario Pier Luigi Parentera, comandante della polizia penitenziaria, Salvatore Guzzardo, Luca Iubini, Dario Boriani e Silvio Biffi, comandanti della polizia provinciale e di quelle locali di Cremona, Crema e Casalmaggiore.

“L’interazione proficua e strutturale tra questi assetti, diretta conseguenza di una comune visione prospettica, funzionale al conseguimento sinergico di obiettivi condivisi, costituisce un prezioso punto di forza a beneficio delle comunità”.

Non è mancato un saluto al colonnello Vincenzo Criscuolo, comandante del 10° Reggimento Genio Guastatori, ma anche una menzione alla magistratura cremonese, rappresentata dal presidente del tribunale Anna Di Martino, e dal procuratore Francesco Messina. 

Al termine del discorso, si è svolta la consegna delle ricompense. A partire da quella per il vice brigadiere Paolo Corongiu, addetto al team di polizia militare del reggimento Carabinieri Msu, inquadrato nella missione Nato-Kfor Joint Enterprise (Kosovo), che “ha eseguito i compiti affidatigli con alto senso del dovere, instancabile slancio, vivo entusiasmo, palesando doti caratteriali, umane e militari di altissimo profilo. validissimo collaboratore, ha lavorato con quotidiana dedizione, assolvendo con elevata professionalità i molteplici e complessi doveri connessi, soprattutto nei servizi di protezione e scorta che ha saputo svolgere con eccellenza, rigorosa coerenza ed indiscusso equilibrio anche negli articolati contesti internazionali ove si è inserito con autorevolezza e riconosciuta competenza. l’impegno incondizionato profuso nel conseguimento degli obiettivi della missione e l’encomiabile attaccamento all’istituzione hanno contribuito a consolidarne l’immagine ed il prestigio dell’arma dei carabinieri e del reggimento msu nel delicato contesto operativo multinazionale”.

Seconda ricompensa è stata consegnata al luogotenente Alessandro Datti al vice brigadiere Marco Lucarelli e all’appuntato scelto Santo Accardi, comandante e addetti all’aliquota operativa della compagnia carabinieri di Crema, “evidenziando spiccata capacità investigativa, contribuivano efficacemente al contrasto dell’illecito commercio di stupefacenti nel territorio cremasco, traendo in arresto 2 persone nella flagranza di reato e procedendo al sequestro di 67 panetti di hashish per un peso complessivo di 6,5 chili di sostanza psicotropa. l’operazione riscuoteva l’unanime apprezzamento della scala gerarchica”.

La terza è andata al maresciallo ordinario Davide Musella, al vice brigadiere Fabio Stefano Di Caterino, al vice brigadiere Stefano Orlando e al carabiniere scelto Francesco Mose Vallone, addetti alle sezioni operativa e radiomobile della compagnia carabinieri di Cremona, per aver dimostrato “abilità investigative e spiccato spirito di osservazione, con cui conducevano tempestiva attività d’indagine che permetteva di identificare e trarre in arresto un malvivente resosi poco prima autore di una truffa perpetrata in danno di un’anziana donna mediante la tecnica del finto avvocato. l’attività consentiva altresì di recuperare e restituire alla vittima l’intera refurtiva, dal forte valore anche simbolico ed affettivo. l’operazione riscuoteva l’apprezzamento unanime della scala gerarchica”.

Infine, premiati il maresciallo capo Raffaele De Maria, il brigadiere Valerio Arcadio Carcione e il carabiniere Mario Pompei, comandante e addetti alla stazione carabinieri di Scandolara Ravara, “per essere intervenuti tempestivamente all’interno di un’abitazione privata su richiesta della madre di un giovane il quale, in forte stato di agitazione, la minacciava brandendo un coltello con la pretesa di ottenere del denaro da utilizzare per l’acquisto di stupefacenti. resisi vani i numerosi tentativi di negoziazione, i militari operanti, denotando equilibrio e spiccata professionalità, riuscivano a rendere inoffensivo il giovane e a trarlo in arresto”. lb

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...