Cronaca

Tibre, storico accordo Lombardia-Emilia
Più vicina la Cremona-Mantova?

Per la prima volta c’è un accordo. Un accordo per sbloccare un’opera attesa – anche dal territorio Casalasco e Cremonese – da oltre 40 anni. Parliamo della Tibre e, se alle promesse e alle firme seguiranno i fatti, la notizia potrebbe avere una portata storica.

Emilia Romagna, dove ad oggi la Tibre muore, in mezzo alla campagna di Trecasali, e Lombardia hanno infatti sottoscritto un accordo bipartisan in cui definiscono strategica l’opera, ossia l’allacciamento di 81 chilometri che collega l’Autocisa a Fontevivo all’Autostrada del Brennero a Nogarole Rocca (da qui il nome Tirreno-Brennero, o Tibre), e hanno così firmato un protocollo d’intesa.

Lo stesso è finito sul tavolo del Ministero delle Infrastrutture, che ora ha la palla tra i piedi, che deve dare il via all’iter. Su questo piano c’è ottimismo, perché non più tardi di dieci giorni fa il Ministro Salvini in persona, in visita nel Parmense, aveva parlato di Tibre come di opera assolutamente strategica. Insomma, a parole l’accordo c’è, ora c’è anche un documento firmato e dunque l’impegno a reperire risorse e portare avanti l’opera non dovrebbe mancare.

Come noto la Tibre autostradale interessa il Casalasco, perché di fatto lo lambisce nel tracciato del percorso e perché, come opera compensativa di un accordo vecchio ormai di oltre 40 anni, doveva essere creata anche la famosa tangenziale che potesse liberare dal traffico di 15mila veicoli al giorno (alcuni dei quali pesanti) l’Asolana, liberando così da un giogo di rallentamenti e inquinamento (oltre che di pericolosità) sia il centro abitato di Casalmaggiore sia quello di San Giovanni in Croce, entrambi tagliati in due dalla 343.

Cosa succede ora? Ora la palla passa al Governo, ma per la prima volta i tre attori principali (le due Regioni e il Ministero) sono d’accordo a dare un’accelerata all’opera. Non era ancora accaduto in passato. Peraltro la Tibre porterebbe con sé uno sviluppo della Cispadana, da Trecasali fino a Mezzani, sempre in territorio parmense ma sempre molto vicino al Casalasco e soprattutto, come noto da progetto originario, andrebbe a colmare quel buco di 8 km che si trova da Bozzolo e Calvatone per l’autostrada Cremona-Mantova che, sempre stante alle intenzioni e alle carte iniziali, è infrastruttura connessa alla Tibre.

Intanto a proposito di Tibre c’è chi, come il presidente di Unione Parmense degli Industriali Gabriele Buia, propone di spingere la famiglia Gavio – concessionaria dell’A21 tramite Autovia Padana oltre che proprietaria di Autocisa e concessionaria della Tibre – di attivarsi per un project financing, che non costringa ad aspettare fondi pubblici, accelerando i tempi.

G.G.

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