Lite tra vicini, non è più tentato
omicidio. Scarcerato l'aggressore
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Non più tentato omicidio, ma lesioni personali gravi. Il tribunale del Riesame di Brescia ha riqualificato il reato e ha disposto la scarcerazione del marocchino di 36 anni residente in via Sardagna arrestato il 12 maggio scorso per aver aggredito a calci e pugni il suo vicino di casa, un connazionale di 46 anni. L’uomo andrà ai domiciliari a casa della sorella. Intanto la vittima è sempre in ospedale gravi condizioni.
La violenza era esplosa verso la mezzanotte in una delle palazzine dell’Aler in via Sardagna, all’altezza del civico 4, nel quartiere Borgo Loreto. I motivi del contendere sono da ricondurre a pessimi rapporti di vicinato, con denunce, querele, risse, che i due hanno da tempo. Quella sera la situazione era degenerata. Tra i vicini, che si erano picchiati a vicenda, era nata l’ennesima lite nella quale il 46enne ha avuto la peggio.
A mettere le manette al 36enne erano stati gli agenti della Squadra Volante della Questura di Cremona che una volta sul posto avevano trovato il ferito a terra in posizione supina vicino all’ingresso del plesso condominiale. Si trovava in stato di incoscienza, aveva evidenti tumefazioni al volto e dalla testa usciva sangue.
Poco prima del trasporto in ospedale del ferito, i poliziotti avevano notato la presenza di un uomo affacciato al balcone di una delle palazzine, conosciuto per precedenti interventi a causa di liti e aggressioni tra i due vicini. Abbagliato dal fascio di luce delle torce, il 36enne si era coperto il volto con la mano destra rendendo evidente la presenza di una fasciatura rudimentale che lasciava supporre un possibile suo coinvolgimento nella vicenda.
La perquisizione domiciliare, inoltre, aveva permesso di trovare e sequestrare gli abiti insanguinati compatibili con quelli indossati dall’aggressore sulla base della descrizione fornita da uno dei testimoni.
Sara Pizzorni