Cronaca

Messa per Fabio Moreni: "Traiamo
ispirazione dal suo sacrificio"

Annuale appuntamento in ricordo di Fabio Moreni, il volontario cremonese assassinato a 39 anni il 29 maggio 1993 sulla strada per Gorni Vakuf mentre trasportava aiuti umanitari alle popolazioni bosniache afflitte dalla tremenda guerra dei Balcani. Con lui morirono anche i bresciani Guido Puletti e Sergio Lana.

Alle 19, nel cortile della cascina Moreni, la struttura dell’omonima Fondazione destinata a servizi alle famiglie e ai disabili, il vescovo di Cremona Antonio Napolioni , preceduto dall’intervento di Gianluca Arata, cugino di Fabio, presidente della Fondazione Moreni, ha presieduto una messa per ricordare la sua figura, a 31 anni dalla tragica scomparsa.

Traiamo ispirazione dal sacrificio di Fabio, Guido e Sergio per le nostre faticose scelte di oggi e di domani“, ha detto il vescovo. “Abbiamo bisogno di uomini e donne così, non dobbiamo dominare e opprimere, ma servire e donarci. Oggi siamo chiamati ad essere una Chiesa ancor più umile e missionaria, ancor più nelle strade e non tra le mura delle sacrestie. Che la memoria di Fabio, Guido e Sergio porti ancora più frutto, affinchè il bene prevalga sul male”.

In contemporanea con la messa, si è tenuta una celebrazione a Gorni Vakuf ed una nella cattedrale di Kiev celebrata dal vescovo ausiliare Oleksandr Yazlovetskyi, con il quale la Fondazione, come ha spiegato il presidente Arata, “sta collaborando da quando è iniziata la guerra e verso la cui diocesi si stanno trasferendo a più riprese beni di prima necessità a sostegno delle popolazioni colpite dalla guerra. Stiamo progettando di continuare a svolgere questo ruolo, anche se sta diventando sempre più complicato coordinare i trasporti. In questo senso un ringraziamento sentito va alla Caritas e alla Diocesi di Cremona che l’anno scorso hanno permesso di far partire da Cremona un trasporto umanitario molto importante in collaborazione con la comunità di Sant’Egidio“.

Al termine della celebrazione, il vescovo e i sacerdoti concelebranti hanno portato il loro saluto e la loro preghiera sulla tomba di Fabio Moreni, le cui spoglie sono custodite all’interno della cappella della cascina che porta il suo nome.

Fabio fu ucciso insieme a Puletti e Lana, mentre altri due volontari, i bresciani Cristian Penocchio e Agostino Zanotti, riuscirono a fuggire nei boschi, scampati ad una vera e propria esecuzione, compiuta in una zona disabitata e boschiva, mediante l’esplosione di numerosi colpi di mitragliatore ed altre armi automatiche.

Di quelle morti è responsabile Hanefija Prijic, detto ‘Paraga’, l’ex comandante delle milizie paramilitari bosniache nei cui confronti la Corte di Cassazione, l’11 maggio del 2018, aveva confermato la sentenza a vent’anni di reclusione emessa il 29 settembre dell’anno precedente dalla Corte d’Assise d’Appello di Brescia. Dalla fine di agosto del 2018, Paraga è un uomo libero.

Sara Pizzorni

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