Politica

Berardi: "Per i lavoratori in appalto
stessi stipendi dei dipendenti"

Francesca Berardi,  capolista di “Cremona Cambia Musica”, lista che appoggia la candidata sindaco Paola Tacchini, lancia un appello a favore della proposta di legge di iniziativa popolare promossa anche dal Partito di Rifondazione Comunista, per un salario minimo di 10 euro lordi l’ora, “agganciato automaticamente all’inflazione e pagato integralmente dalle imprese senza incentivi statali che peserebbero sulla fiscalità generale e quindi ancora una volta sui cittadini e cittadine contribuenti”.

“Più di 70 mila persone – afferma Berardi –  hanno sottoscritto la proposta di legge a conferma del consenso diffuso nel nostro Paese per l’introduzione del salario minimo legale come misura indispensabile per combattere la piaga del lavoro povero che rovina l’esistenza di milioni di lavoratrici e lavoratori.

I salari reali, infatti, in Italia dal 1990 a oggi, più di 30 anni, sono addirittura diminuiti mentre nei paesi Ocse sono cresciuti mediamente del 32,5%; nello stesso periodo quanto a retribuzioni l’Italia è scivolata dal nono al ventiduesimo posto dell’area.
L’Italia è uno dei pochi paesi europei in cui non esiste il salario minimo legale mentre i salari reali, già molto bassi, vengono falcidiati ulteriormente dall’inflazione generata da guerra e  speculazione. E’ giunto il momento che il Parlamento Italiano discuta la proposta di legge depositata per  dare finalmente applicazione dell’articolo 36 della Costituzione, che prevede espressamente
l’obbligo di una retribuzione «sufficiente ad assicurare a sé e alla propria famiglia un’esistenza libera e dignitosa».
E’ tempo che l’Unione Europea vari una direttiva per l’introduzione in tutta Europa di un salario  minimo per legge.

A Cremona ci impegneremo e vigileremo affinché ai lavoratori e alle lavoratrici dei servizi concessi in appalto dal Comune a cooperative e società, sia garantito uno stipendio uguale a chi, dipendente del Comune, svolge le stesse mansioni e perché siano loro assicurati gli stessi diritti e le stesse tutele, in particolare in materia di sicurezza sul lavoro.

Considerato che il numero dei dipendenti comunali di ruolo in questi ultimi 10 anni è diminuito di quasi 100 unità, per porre fine al lavoro precario e poco retribuito e per una migliore qualità ed efficacia dei servizi offerti ai cittadini, ci batteremo perché i servizi esternalizzati ritornino interamente pubblici”.

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