Manifattura lombarda: produzione
in calo ma cresce l'occupazione
I dati del primo trimestre 2024 sono stati presentati a Milano dall'assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia Guido Guidesi, dal presidente di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio, dal presidente di Confindustria Lombardia Francesco Buzzella e dal presidente di Claai Stefano Fugazza.
Nel primo trimestre 2024 la produzione industriale e artigiana mostra una battuta d’arresto. La variazione congiunturale destagionalizzata per l’industria è pari a -0,3% mentre per l’artigianato la flessione è dello 0,6% con un fatturato che flette di conseguenza: -0,9% per l’industria e -1,3% per l’artigianato. A pesare sui risultati diversi fattori, a cominciare dall’evoluzione della guerra in Ucraina con un possibile nuovo aumento dei costi dell’energia e il blocco del canale di Suez. L’avvio dell’anno vede il comparto in frenata soprattutto a causa della debolezza della domanda interna.
E’ quanto emerge dai dati del primo trimestre 2024 relativi alla manifattura lombarda, presentati oggi a Milano dall’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia Guido Guidesi, dal presidente di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio, dal presidente di Confindustria Lombardia Francesco Buzzella e dal presidente di Claai Stefano Fugazza.
Crescono i settori: mezzi di trasporto (+4,4% su base annua), chimica (+3,6%), alimentari (+3,5%) e carta- stampa (+1,6%); in sofferenza la maggior parte dei settori, come il comparto moda (tessile -7,8%; abbigliamento -5,9%; pelli-calzature -3,2%). In contrazione anche la siderurgia (-4,6%). Meno intensa la riduzione dei livelli produttivi per meccanica (-2,4%), minerali non metalliferi (-2,0%) e gomma-plastica (-1,5%). Stabile il legno-mobilio (+0,1%).
Se da un lato la produzione mostra un rallentamento, sono incoraggianti però le aspettative per il prossimo trimestre, dove il rafforzamento dell’attività industriale a livello globale insieme a riduzione dell’inflazione e possibile calo dei tassi d’interesse sostengono la fiducia degli imprenditori.
L’occupazione poi non solo tiene ma cresce: per l’industria segna un aumento degli ingressi che superano le uscite portando ad un saldo positivo (+0,5%). Nell’artigianato l’incremento del flusso in ingresso è più marcato (3,1%) e affiancandosi ad un rallentamento delle uscite (2,4%), porta a un saldo positivo del +0,7%.
“Le condizioni geopolitiche preoccupano ancora ma per il secondo trimestre 2024 confidiamo nella riduzione dei tassi e nell’abbassamento dei prezzi
– ha specificato Gian Domenico Auricchio, Presidente di Unioncamere Lombardia – i mercati esteri per l’industria lombarda restano rilevanti e in considerazione della ripresa seppur lenta del commercio mondiale siamo fiduciosi che i numeri possano migliorare”.
“Politica monetaria e situazione geopolitica non aiutano la nostra economia, ciò nonostante, i dati in crescita dell’occupazione e la stabilità della produzione ci consentono di essere estremamente ottimisti per i prossimi mesi – ha aggiunto Guido Guidesi, Assessore allo sviluppo economico Regione Lombardia – Il nostro è un ecosistema solido, maturo e che grazie alla flessibilità riesce a dare segnali positivi in contingenze negative come quelle che stiamo vivendo. La straordinarietà lombarda si conferma nonostante i ‘freni’ sovra territoriali”.
“La produzione industriale lombarda a inizio anno sconta un andamento globale debole e l’instabilità in diverse aree del mondo cruciali per il commercio. Nonostante questa prevedibile fase di rallentamento, gli imprenditori sono cautamente ottimisti e vedono una ripresa nel secondo semestre di quest’anno spinta in particolare dall’atteso taglio dei tassi di interesse da parte della BCE, oltre che dal calo dei costi energetici e dell’inflazione, ma guardano con attenzione gli sviluppi del contesto geopolitico – ha detto Francesco Buzzella, Presidente di Confindustria Lombardia – Sono alte le aspettative delle imprese lombarde nei confronti di un’Europa che nei prossimi mesi dovrà dimostrarsi all’altezza delle sfide contemporanee, sostenendo e proteggendo il tessuto imprenditoriale con scelte forti, lungimiranti e condivise. Le imprese, in particolare le manifatturiere, sono l’unico asset in grado di evitare il declino economico del nostro continente”.
Per quanto riguarda l’artigianato, le maggiori preoccupazioni riportate da Stefano Fugazza, Presidente CLAAI Lombardia, riguardano oltre al costo del denaro, la sfida ESG: è indispensabile individuare un percorso di accompagnamento a misura di micro-azienda, “rischiamo altrimenti di perdere un altro pezzo di Made in Italy”.